ANDREW IRVINE EVEREST, UN GIALLO LUNGO CENTO ANNI

Uno scarpone e un piede trovati sull’Everest potrebbero essere di Andrew Irvine, un alpinista britannico scomparso cento anni fa. A fare la scoperta è stato un gruppo di scalatori, che potrebbe aver individuato un indizio importante per risolvere uno dei misteri più lunghi nella storia dell’esplorazione della vetta più alta del mondo e che potrebbe anche riscrivere la storia dell’alpinismo. La scoperta è stata fatta a fine settembre, ma la notizia è stata diffusa di recente dal Guardian.



Gli esploratori, che appartengono a una troupe del National Geographic, erano su un ghiacciaio sotto la parte settentrionale dell’Everest quando hanno notato uno stivale di pelle marrone spuntare dal ghiaccio, poi hanno notato un calzino con una toppa cucita con la scritta “A.C. Irvine” in lettere rosse. “Ci siamo imbattuti in una delle più grandi scoperte del nostro tempo“, ha raccontato l’alpinista Jimmy Chin. Infatti, Andrew Comyn Irvine scomparve nel nulla nel 1924 durante la sua scalata con un collega e da allora nessuno è riuscito a ritrovarlo.



Era un ingegnere talentuoso, ma anche uno scalatore inesperto: nell’aprile di quello si unì all’alpinista George Mallory che era famoso invece per essere arrivato a oltre 8mila metri di altitudine sul Monte Everest due anni prima. I due volevano diventare i primi uomini a raggiungere la vetta. Se però il corpo di Mallory venne ritrovato nel 1999, di quello di Andrew Irvine, invece, non sono state trovate tracce.

ANDREW IRVINE EVEREST, IL RITROVAMENTO CHE POTREBBE RISCRIVERE LA STORIA DELL’ALPINISMO

Il mese scorso una troupe del National Geographic si è recata sul Monte Everest per girare un documentario sul lato nord, quando hanno notato questo indizio. Ma si sono anche imbattuti in una bombola di ossigeno in metallo con l’etichetta risalente al 1933, l’anno di una spedizione britannica che aveva seguito un percorso simile a quella del 1924. Secondo il regista Chin, se Andrew Irvine fosse caduto in quella zona, allora i suoi resti potrebbero non essere lontani.



Le regole fissate dalla China Tibet Mountaineering Association vietano di portare via oggetti dalla montagna senza un permesso esplicito, quindi la troupe di esploratori ha dovuto segnare le coordinate del ritrovamento e lasciare lì lo scarpone. Quando sono tornati per recuperarlo, hanno notato che era stato spostato, forse da alcuni uccelli, a conferma che si stava scongelando. Peraltro, la scoperta è stata casuale anche perché il gruppo era leggermente fuori rotta.

Comunque, l’Associazione alpinistica ha acquisito lo scarpone e il Consolato britannico ha prelevato un campione di dna per cercare di verificare l’identità della persona che lo indossava, nella speranza di riuscire a risolvere il giallo della scomparsa di Andrew Irvine, anche se tante domande potrebbero restare comunque senza risposta. Inoltre, si potrebbe arrivare a capire se siano riusciti ad arrivare in vetta o meno.