Andrji Dobriansky, portavoce dello Ukrainian Congress Committee of America (Ucca), organizzazione che rappresenta gli interessi dei cittadini ucraini negli Stati Uniti e che ha sede nel cuore dell’Ukrainian Village, ha commentato il voto dell’Assemblea generale dell’Onu alla risoluzione di condanna alla Russia per la guerra in Ucraina. “La cosa importante è che c’è un numero sempre maggiore di Stati che condannano la guerra della Russia. Stiamo andando nella direzione giusta”, ha dichiarato da New York, in collegamento con ‘Mezz’ora in più, il mondo che verrà’. A proposito di chi non ha condannato l’invasione russa in Ucraina, è partito dall’Africa. “Ci sono molti Paesi che a tutt’oggi non hanno uffici consolari, come il Gabon, che però ha votato per condannare la guerra. Anche nei Paesi dove non ci sono relazioni commerciali c’è un sostegno diplomatico a favore dell’Ucraina”.



Una cosa che Andrji Dobriansky ha capito che tutto è possibile, anche quello che sembrava impossibile. “Lo abbiamo visto col gasdotto Nordstream 2, tutti pensavano che non l’avrebbero toccato. La maggior parte dei paesi della Nato fornisce armi all’Ucraina, ma è chiaro che il continente europeo è più in linea con la causa dell’Ucraina che con quella della Russia, ma dobbiamo ancora decidere il passo successivo”.



“NO FLY ZONE NON E’ IMPOSSIBILE…”

Andrji Dobriansky, che riveste la carica di Chair of United Nations Affairs at the Ukrainian World Congress, a ‘Mezz’ora in più, il mondo che verrà’ ha spiegato che la situazione è in continua evoluzione, quindi tutto potrebbe cambiare rapidamente, anche le posizioni di alcune nazioni. “Cose sembravano escluse sono diventate una realtà. Magari la settimana prossima la no fly zone e i missili terra-aria potrebbero diventare più realistici o gli aerei dalla Polonia potrebbero essere consegnati. Ma non posso ancora dirlo perché le cose cambiano rapidamente”.



Per quanto riguarda le difficoltà dell’esercito russo, Andrji Dobriansky ha spiegato: “Putin ha invaso con un esercito più piccolo di quello che sarebbe stato necessario. Abbiamo visto quello che è successo in Crimea e Donbass. Lui non vuole una comunità che si sviluppi una comunità lì, quindi la popolazione lì è molto minore rispetto a quando erano ucraine”. Lo dimostra quanto accaduto a Mariupol: “Abbiamo visto tantissime persone portate via. Questa è la loro soluzione: o amazzano le persone. le portano via o le spaventano costringendole a scappare. Ma Putin non ha un numero sufficiente per spaventare tutti”.