L’anestesia sui bambini piccoli, nel caso sia necessario procedere a operazioni chirurgiche, può avere effetti importanti sul cervello del bimbo. Uno studio francese si è occupato di indagare i possibili effetti dell’anestesia, conducendo prima l’analisi su alcuni topi da laboratorio. Come riporta il quotidiano francese Le Figaro del 10 novembre 2022, i roditori che erano stati esposti al gas anestetico, l’isoflurano, aveva registrato una riduzione dell’11% di materia grigia in una particolare area del cervello. Di conseguenze è cambiato il loro comportamento, per esempio rendendoli più impauriti dinanzi a un pericolo.
Per lo studio condotto sui bambini sono invece stati esaminati 102 piccoli pazienti del laboratorio di neuroscienze LaPSyDé di Parigi. Ne è stato analizzato il tipo di apprendimento tra il 2015 e il 2019, notando come i bambini che avevano ricevuto un’anestesia tra i 2 e i 6 anni di età mostravano un volume inferiore di materia grigia per il 6%, oltre a un controllo emotivo alterato. Jean-Philippe Salaün, anestesista pediatrico presso la Normandy University Hospital che ha condotto lo studio, ha sottolineato che le differenze riscontrate non consistono in una patologia, perché la riduzione di materia grigia è localizzata in una precisa area del cervello.
Anestesia su bambini piccoli, che cosa dice lo studio
Anestesia sui bambini piccoli, lo studio pubblicato sulla rivista Anesthesia & Analgesia al momento non è in grado di stabilire se la riduzione di materia grigia sia dovuta all’anestesia, all’esecuzione dell’intervento chirurgico o della permanenza in un ambiente come quello ospedaliero, lontano dalla sicurezza della famiglia e della propria casa, secondo quanto ha dichiarato lo stesso autore dello studio. Come spiega il quotidiano Le Figaro, questa ricerca può consentire agli operatori di decidere quando sia il momento più opportuno per effettuare l’anestesia nei piccoli pazienti.
Uno studio precedente citato da Le Figaro aveva mostrato come dopo diverse anestesie si fossero osservati dei problemi ripetuti di apprendimento su un campione di 1.000 bambini, ma i medici sono già consapevoli della difficoltà di questa procedura. Se non è possibile evitare di ricorrere all’anestesia, i neonati e i bimbi prematuri sono monitorati molto da vicino affinché non corrano il rischio di apnee. Fino ai 4 anni di età, si legge sul quotidiano francese, è comunque frequente il ricorso all’anestesia in caso di operazioni chirurgiche perché i piccoli fanno molta fatica a restare fermi e non tollerano la sensazione di essere immobilizzati.