Il caso di Angela Celentano torna sotto i riflettori di Quarto Grado. Il programma di Rete 4 ha approfondito gli ultimi risvolti in merito alla bimba scomparsa 26 anni fa, e per cui recentemente si è aperta una pista dal Sud America. Dopo aver visto l’appello diffuso dalla famiglia, con tanto di foto modificata con l’age progression, una ragazza ha contattato i Celentano, dicendo di riconoscersi nella storia di Angela. L’avvocato Luigi Ferrandino, che da anni segue il caso di Angela Celentano, era ospite ieri in studio a Quarto Grado ed ha aggiornato la vicenda: “Stiamo cercando di acquisire del materiale biologico per poter fare la comparazione del dna, nel frattempo nei giorni scorsi presso la procura di Torre Annunziata abbiamo acquisito i profili genetici di Catello e Maria (papà e mamma di Angela Celentano ndr), quindi adesso abbiamo una documentazione pronta per immediatamente faremo il confronto fra dna. Abbiamo difficoltà a reperire questo materiale per fare il confronto – ha proseguito il legale – perchè siamo dall’altra parte del mondo, un Paese particolare dove la criminalità è abbastanza forte, e dove ci sono caratteristiche che ci rallentano”.
Su quanto ha raccontato questa ragazza: “Lei dice che era in un bosco, che era su un rilievo, e che è stata presa e portata via con una macchina bianca, portata in una grotta e tenuta fino alla notte, e poi il giorno seguente portata in un casolare abbandonato. C’erano altri bambini nel casolare che presume fossero stati sequestrati e che erano in attesa non per essere dati ad altre persone ma per l’espianto di organi. Ricorda poi di essere stata portata via con una macchina e consegnata ad una famiglia, quindi ha un vuoto di memoria, e poi ricorda di aver vissuto con questa famiglia”.
ANGELA CELENTANO, L’AVVOCATO FERRANDINO: “L’HO INCONTRATA…”
Poi l’avvocato della famiglia di Angela Celentano ha aggiunto: “L’ho incontrata perchè lei ci ha contattati, alcune cose coincidono con la scomparsa di Angela ma ci sono elementi che mi fanno ritenere che non sia Angela, ciò nonostante abbiamo deciso di raccogliere il materiale biologico. Nel frattempo abbiamo contattato la famiglia della bimba che pensiamo possa coincidere, abbiamo chiesto la disponibilità a fare il dna e mi hanno detto che il loro profilo è già presente presso una cerTa procura italiana, nel giro di pochissimi giorni potremmo avere la risposta, poi chiederemo il confronto alla procura”.
Quindi ha concluso: “Mi son mosso da solo per evitare che lo stato spendesse dei soldi, cosa che io ho risolto nel giro di un’ora. Il laboratorio a cui ci siamo rivolti ci ha fatto un prezzo molto particolare in considerazione di questa vicenda. Penso che la settimana prossima arriverà la risposta”.