Angela Celentano è viva in Turchia? Il gip di Napoli, Federica Colucci, ha chiesto di indagare su questa pista per capire quale possa essere stato il destino della bambina scomparsa il 10 agosto 1996 durante una gita sul Monte Faito con i suoi genitori. In particolare, Angela (oggi 29enne, ndr) si troverebbe sull’isola di Büyükada con un uomo che crederebbe essere il suo vero padre, ma l’avvocato della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino, ha verbalmente “accantonato” tale ipotesi.
L’ha fatto ai microfoni di “Ore 14”, trasmissione di Rai Due condotta da Milo Infante, asserendo: “La famiglia di Angela Celentano è contenta quando la magistratura riaccende i fari sulla vicenda. In questo caso, però, si tratta di una vecchia pista su cui c’era qualche dubbio, o meglio: i dubbi erano già stati dipanati da noi, ma evidentemente il gip, che in questo caso non mi ha chiamato, non sapeva che sembrerebbe trattarsi di un errore di trascrizione dei nomi delle persone interrogate dal Ros, che si recò sull’isola turca all’epoca. Da quanto so, fu fornita anche una videoregistrazione di questa ragazza e, dopo averla confrontata con le varie immagini di Angela dagli specialisti, non c’è stato alcun riscontro. Quel video si riferisce dunque a un soggetto che non è Angela”.
ANGELA CELENTANO, L’AVVOCATO FERRANDINO: “PISTA SUDAMERICANA PIÙ REALISTICA”
Intorno al 2009-2010, l’avvocato Luigi Ferrandino incontrò personalmente gli ufficiali del Ros che avevano indagato in Turchia, ai quali chiese conto dell’equivoco presente sul documento: “Ero assistito all’epoca da un gruppo di tecnici di altissimo profilo e gli investigatori ci risposero che si trattava di un errore di trascrizione – ha chiarito il legale dei familiari di Angela Celentano –. Tuttavia, questa circostanza non fu verbalizzata, perché fu una chiacchierata effettuata in via informale, e, per questo, il giudice ha inteso chiarire tale situazione”.
Sarebbe invece più concreta la pista sudamericana, ha concluso l’avvocato Ferrandino a “Ore 14”: “Purtroppo, in questo caso la difficoltà è che questa ragazza appartiene a una famiglia particolarmente facoltosa, che gode di protezione speciale, con tanto di guardie del corpo, e può essere avvicinata soltanto dal nucleo di persone che la frequentano. Posso però dire che c’è una persona che vuole darci una mano e stiamo aspettando che acquisisca il Dna della giovane autonomamente”.