C’è anche il padre della nota “Angela da Mondello” fra gli indagati da parte della guardia di finanza di Palermo, accusati di assenteismo. Nelle ultime ore è emerso un nuovo ennesimo caso con protagonisti i cosiddetti furbetti del cartellino presso il Comune di Palermo, 28 persone accusate dei reati di truffa e danni a ente pubblico, come scrive il quotidiano Giornale di Sicilia, per aver appunto timbrato il cartellino senza però mai recarsi sul luogo di lavoro: in poche parole, passavano il badge e andavano a fare altro, o addirittura c’era chi timbrava per altri.
Il papà di Angela da Mondello si chiama Isidoro Chianello, ed ha 60 anni e la precisazione è d’obbligo: risulta solo e soltanto indagato, così come le altre 27 persone, e fino a prova contraria, che significa condanna, è allo stato attuale assolutamente innocente. Angela da Mondello divenne famosa un anno fa di questi tempi, quando, intervistata durante un servizio di un programma Mediaset sul perchè si recasse in spiaggia nonostante la pandemia di covid in corso, lei replicò dicendo “non ce n’è Coviddi”. Un’affermazione che è divenuta, nel bene e nel male, un tormentone durante la scorsa estate, spesso e volentieri associata a scene di svago e di divertimento fin troppo “libertine” visto appunto il virus che continuava a serpeggiare fra di noi.
ANGELA DA MONDELLO, PAPA’ INDAGATO: OBBLIGO DI DIMORA
La stessa Angela da Mondello divenne di fatto un personaggio popolare, invitata dalla trasmissioni di Barbara D’Urso, e nel contempo, aprendo una pagina Instagram che nel giro di poche ore riuscì a raggiungere migliaia di follower. La stessa donna fece parlare di se lo scorso anno anche per aver girato un videoclip di una canzone dal titolo “non ce n’è Coviddi”, in barba alle misure di restrizione: la notizia fece il giro del web, riaccendendo nuovamente i riflettori sulla stessa.
Ora di nuovo sulle pagine di cronaca per un’indagine sui furbetti del cartellino che vede fra i coinvolti anche Tommaso Lo Presti, personaggio già indagato per inchieste di mafia, che mentre era ricoverato in ospedale risultava essere al lavoro. Gli inquirenti hanno registrato in totale 1.000 casi di falsa rendicontazione per circa 2.500 ore di finto servizio. Per il papà di Angela da Mondello è stato disposto l’obbligo di dimora.