Una carriera di altissimo livello tra cinema e tv, l’azzardo di Angela Finocchiaro si è rivelato fruttuoso. Intervistata dal Corriere della Sera, la comica ha ricordato di aver lasciato la Facoltà di medicina per il teatro, fino alla fondazione di un gruppo insieme ad altri due attori dopo quattro anni nel Teatro del Sole. Un trio lasciato poco dopo: “Mi sentivo sempre un cane sciolto e alla fine i gruppi mi stavano stretti, pur essendo le mie radici. Avevo bisogno del mio spazio di libertà: costruivo io i progetti in cui volevo lavorare senza dover aspettare una telefonata”.

Il grande passo è avvenuto nel pieno della separazione dei genitori, ha confidato Angela Finocchiaro, una situazione che le ha consentito di tirarsi fuori dal bozzolo e liberarsi “da una certa educazione che arrivava da mia mamma, fortemente legata alla fatica, al rispetto del suo uomo”. Dopo aver ribadito il suo spirito femminista, in quanto donna, l’artista ha sottolineato: “Le donne cedono a retaggi maschilisti? Sì, vero. Forse ho incontrato nel mio percorso persone piuttosto illuminate in questo senso, ma siamo ancora al palo con la storia del salario: io sicuramente sono pagata meno dei maschi con cui condivido lo stesso ruolo. Succede soprattutto succede nel cinema”.

ANGELA FINOCCHIARO TRA ZELIG E ALBERTO SORDI

Nel corso della lunga intervista rilasciata al Corriere, Angela Finocchiaro è tornata sugli anni a Zelig, definiti un’angoscia totale. “Mi sono divertita nell’attimo in cui riuscivo a farlo, ma ci sono delle regole micidiali”, ha spiegato l’artista, che ha ammesso di aver vissuto con ansia determinate situazioni: “Diciamo che ci ho provato a fare il cabaret ma non sono sopravvissuta”. A proposito della sua vena comica, Angela Finocchiaro ha affermato di non aver mai pensato di essere simpatica, in quanto molto timida: “Alle feste facevo tappezzeria. Avevo i capelli che sembrava avessero preso la scossa, magra magra, il naso lungo. Questo lavoro è stata una terapia”. Poi, l’aneddoto legato a un mostro sacro del cinema italiano come Alberto Sordi: “Avevamo girato un film insieme e siamo andati anche a Los Angeles. Mi portò anche fuori una sera, ma io feci scena muta. Avrà pensato: ma che palla questa…”.