Angela Merkel incontrerà domani Greta Thunberg per un meeting in cui si parlerà di politica ambientale e di come in futuro si potrebbero raggiungere gli obiettivi climatici che da tempo sono sull’agenda di coloro che hanno a cuore le sorti del pianeta. Un incontro dall’alto valore simbolico perché da una parte la 66enne Cancelliera è a capo di una Germana dove i “Verdi” riescono a ottenere percentuali impensabili dai partiti ambientalisti altrove (e senza dimenticare che il Paese ha la presidenza di turno del Consiglio UE) e dall’altra vede la 17enne attivista svedese interfacciarsi con uno dei politici europei più influenti. All’incontro in programma presso la cancelleria di Berlino parteciperà pure Luisa Neubauer, esponente del movimento “Fridays for Future” e sul tavolo tra le varie questioni di politica ambientale ci saranno quelli relativi al commercio dei diritti di emissione e il prezzo dei relativi certificati. A tal proposito va ricordato come proprio in Germania il prezzo dei certificati di emissione ha portato a un calo delle esportazioni di elettricità ottenuta dalla lignite.
DOMANI INCONTRO MERKEL-THUNBERG: “OBBIETTIVI CLIMATICI POSSONO ESSERE RAGGIUNTI”
“La Germania si è avvicinata ai suoi obbiettivi climatici” aveva spiegato la stessa Angela Merkel a margine dell’ultimo Consiglio Europeo, aggiungendo che ciò non era solo una conseguenza del lockdown a causa della pandemia da Coronavirus, ma frutto di una strategia che potrebbe portare al raggiungimento di quegli obiettivi che stanno a cuore alla Thunberg. Dal canto suo invece l’attivista di recente ha mostrato una certa frustrazione per il fatto che, a suo dire, negli ultimi due anni non è cambiato molto e ricordando che dal suo primo sciopero scolastico in favore del clima è stato solo “tempo perso”. In attesa del meeting berlinese assieme ad altri studenti con la Merkel, la 17enne attraverso il tabloid “The Guardian” ha denunciato infatti che dal 2018 a oggi sono stati emessi oltre 80 miliardi di tonnellate di CO2 e che nulla cambierà se l’Unione Europea non dirà addio ai combustibili fossili oltre a sovvenzioni e investimenti che in questo settore restano ingenti.