Cinque mesi dopo aver dichiarato di non avere “alcuna intenzione di scusarsi” per la politica adottata nei confronti della Russia, Angela Merkel è tornata sull’argomento, approfittando dello spazio concessole da “Der Spiegel” (edizione di sabato 26 novembre 2022). L’ex cancelliera tedesca ha ancora una volta replicato a coloro che la accusano di essere stata troppo conciliante con Mosca, con il rischio di mettere a rischio la sicurezza dell’Ucraina; in particolare, ai suoi occhi il rimprovero è infondato.



Ripensando alla sua ultima visita al Cremlino nell’agosto 2021, infatti, Angela Merkel ha detto che non poteva più fare molto per influenzare il corso degli eventi. A un mese dalle elezioni parlamentari tedesche e a tre mesi dall’addio alla Cancelleria era “politicamente finita. Per Putin è solo il potere che conta”, tanto che, durante l’ultimo viaggio a Mosca, il presidente russo fu affiancato dal suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. Un modo per fare intendere Merkel che il loro incontro individuale era terminato.



ANGELA MERKEL: “ABBIAMO DATO TEMPO ALL’UCRAINA DI ATTREZZARSI PER FRONTEGGIARE L’AGGRESSIONE RUSSA”

Nella sua chiacchierata con i colleghi tedeschi di “Der Spiegel”, Angela Merkel ha voluto fare rimando anche al suo rifiuto relativo all’adesione dell’Ucraina nella NATO nel 2008, in occasione del vertice di Bucarest. Come riporta “Le Monde”, dopo l’attacco della Russia a Kiev a febbraio, l’ex segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, asserì che il rifiuto della Germania è stato un “rifiuto storico”. Merkel ha asserito invece che l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica avrebbe assunto i connotati di una pericolosa provocazione per la Russia.



In conclusione, Angela Merkel ha sottolineato: “Abbiamo fatto tutto il possibile per prevenire ulteriori aggressioni russe contro l’Ucraina, in particolare attraverso le sanzioni che abbiamo imposto. Queste sanzioni, combinate con gli accordi di Minsk, negoziati nel 2014 e nel 2015, hanno permesso all’Ucraina di guadagnare tempo per prepararsi ad affrontare l’aggressione russa in condizioni migliori”.