IL GOVERNO DI GERMANIA “BACCHETTA” L’EX CANCELLIERA ANGELA MERKEL
Angela Merkel è stata cancelliera di Germania ininterrottamente per 16 anni: il problema è che non sembra aver lasciato qualche “agio” di troppo da quando ha lasciato la guida del Bundestag lo scorso 8 dicembre 2021. La notizia bomba arriva dallo Spiegel che riportava ieri il rapporto del Ministero delle Finanze tedesco circa le spese eccessive mantenute da Angela Merkel anche dopo l’abbandono del cancellierato. L’ufficio presso il Bundestag messo a disposizione di Merkel in qualità di ex cancelliera starebbe «spendendo troppo», rivela ancora lo Spiegel citando il documento del Governo presentato alla commissione bilancio del parlamento di Berlino.
Il richiamo verte sui viaggi, il numero di impiegati e altre spese sostenute dall’ex leader della CDU: «il suo ufficio è destinato solo ad adempiere obblighi post-ufficiali», rivela il rapporto oggi pubblicato dallo Spiegel, e che è invece «è escluso l’uso per scopi privati o per generare redditi aggiuntivi». La strigliata per la “regina” della politica di austerity in Europa per larga parte della sua permanenza al Bundestag tra il 2005 e il 2021, suona come vibrante anche perché arriva da quello stesso Governo che fino ad un anno fa l’aveva sostenuta e appoggiata.
LE SPESE DI ANGELA MERKEL E LE ACCUSE DEL BUNDESTAG
In primis, nel mirino del Ministero delle Finanze finiscono gli impiegati alle dipendenze dell’ufficio di Angela Merkel presso il Bundestag: invece che i canonici e spettanti 4 per legge, l’ex cancelliera attualmente ne ha assunti ben 9. Già nel 2019 la commissione Bilancio di Germania (proprio contestando il caso dell’ex cancelliere Gerhard Schröder, con 7 impiegati alle dipendenze) si era espressa per un forte ridimensionamento a due oratori, un impiegato e un autista. Merkel invece ne avrebbe “abusato” – con stipendi lordi che si aggirano sui 50mila euro al mese – e per questo viene ora contestata dalle spese del bilancio statale a Berlino.
Me le critiche contro le “spese pazze” di Angela Merkel riguardano anche, se non soprattutto, i suoi viaggi all’estero: «il rimborso viene preso in considerazione solo se l’ex capo di governo viaggia per conto e nell’interesse della Repubblica federale di Germania», riporta lo Spiegel ancora citando il report delle Finanze tedesche. I viaggi tra l’Olanda, l’Italia, i premi ritirati e ancora Oltreoceano rappresentano un costo per le Finanze della Germania: se fatti in qualità della Repubblica è un conto, se invece riguardano le esperienze e impegni personali della ex cancelliera ecco che il disappunto di Berlino si fa sentire, e non poco.