Angelika Hutter, la donna tedesca accusata di triplice omicidio stradale per la strage avvenuta a Santo Stefano di Cadore il 6 luglio scorso (quando con la sua auto travolse e uccise una famiglia a passeggio), esce dal carcere in regime di libertà vigilata per essere destinata a una struttura psichiatrica. Nel drammatico incidente in provincia di Belluno persero la vita il piccolo Mattia Antoniello, di 2 anni, il papà Marco e la nonna materna Maria Grazia Zuin.
Secondo quanto riporta Il Gazzettino, Angelika Hutter attenderà l’avvio del processo che la vede imputata e che dovrebbe iniziare nelle prossime settimane proprio all’interno del centro dove sarà anche sottoposta a delle cure. I periti hanno stabilito che può sostenere il giudizio e, ricostruisce RaiNews, il vizio di mente che le sarebbe stato riscontrato al momento del fatto non la esonera dal comparire in tribunale. Durante la detenzione, la donna sarebbe stata inoltre sottoposta ad un trattamento sanitario obbligatorio dopo essersi scagliata contro polizia penitenziaria e altre detenute.
Strage di Santo Stefano di Cadore, le parole del nonno del piccolo Mattia
A margine della notizia dell’uscita di Angelika Hutter dal carcere, Lucio Potente, nonno materno del piccolo Mattia ucciso con il papà 48enne Marco Antoniello e la nonna 65enne Maria Grazia Zuin a Santo Stefano di Cadore (Belluno), ha rilasciato un breve commento riportato dal Gazzettino: “Non me la sento di parlare, scusatemi. Non è cattiveria, ma cercate di capire come posso sentirmi a vedere le foto di mia moglie, mio nipote e mio genero sul giornale ora che non ci sono più”.
Dal giorno dell’incidente Angelika Hutter era in cella a Venezia. Dopo la valutazione del collegio peritale, sarebbe stato stabilito il trasferimento in una struttura protetta dove dovrà rimanere h24 e dove sarà sottoposta a cure. Gli psichiatri avrebbero inoltre valutato la sua pericolosità basata sulla patologia della 32enne tedesca, una malattia grave che, secondo gli specialisti incaricati di analizzare la sua situazione, potrebbe portarla a commettere nuovi reati.