Niente carcere per Angelika Hutter, la 34enne che in auto travolse a Santo Stefano di Cadore una famiglia, uccidendo tre persone: ha patteggiato 4 anni e otto mesi, ma non dovrà scontarli in una cella. La tragedia risale al 6 luglio di un anno fa: a perdere la vita un bambino di neppure due anni, Mattia Antoniello, suo padre Marco di 47 anni e la nonna Maria Grazia Zuin, che erano lì in vacanza.



La richiesta della difesa era stata presentata un mese fa, il pm Simone Marcon aveva spiegato che quella era la pena giusta, sotto la quale non si poteva scendere e l’avvocato di Angelika Hutter ha accettato la proposta di applicazione della pena. In questa fase preliminare del procedimento in corso al tribunale di Belluno era atteso il verdetto del giudice, che ha dato il via libera.



Peraltro, ieri ha ricevuto la relazione dei medici della struttura dove è ospitata l’imputata: il documento certifica, secondo il Corriere della Sera, il “compenso psichico” della donna, dunque starebbe cominciando a prendere consapevolezza di cosa ha fatto, ma deve comunque continuare la terapia farmacologica.

NIENTE CARCERE PER ANGELIKA HUTTER

Angelika Hutter non dovrà tornare in carcere perché, alla luce delle sue condizioni di salute, deve restare in una struttura sanitaria. Non è sicuro che debba restare in quella dove è ospitata attualmente: lo deciderà il giudice. Per quanto riguarda il calcolo della pena, si è partiti dal massimo che è di 7 anni per l’omicidio stradale plurimo, poi è stata ridotta per il grado di infermità riconosciuto alla 34enne tedesca, a cui sono state poi riconosciute le attenuanti generiche, visto che era incensurata, non era emersa alcuna positività a sostanze stupefacenti e alcol. Il Corriere della Sera precisa che ha pesato anche il risarcimento danni alle vittime, già liquidato dall’assicurazione.



IL REBUS DELLA LIBERTÀ VIGILATA

Il pm, però, ha chiesto l’applicazione provvisoria della libertà vigilata e che la pena venga scontata con lo stesso vincolo, due aspetti su cui la difesa si è opposta. Dunque, nella prossima udienza, prevista il 15 ottobre, il giudice dovrà prendere una decisione in merito, oltre a leggere la sentenza. Il pm vuole che Angelika Hutter sia sorvegliata anche nella struttura e che prosegua la terapia farmacologica, due richieste che potrebbero essere accolte, ma restano da capire le modalità dell’applicazione. Infine, la difesa vorrebbe che la 34enne scontasse la pena in Germania, ma si tratta di un aspetto che verrà affrontato in un altro momento.