DA FIDANZATI A PROMESSI…A DIO! L’INCREDIBILE STORIA DI ANGELO E PAOLA

Ha davvero dell’incredibile la storia che arriva da Napoli e che vede coinvolti un prete e una suora monaca contemplativa del Carmelo: ora sono promessi e consacrati a Dio, prima invece erano.. fidanzati! Lo scorso 6 maggio è il quotidiano “Avvenire” a raccontare la storia di Angelo Ragosta e Paola, ora Suor Maria Giuseppina, poi ripresa da media e social contribuendo a farla diventare “virale”.



Ma virale è soprattutto la fede e l’amore a Dio testimoniata da questi due semplici ragazzi di provincia, nati a Portici e innamoratisi all’età di 16 e 15 anni. Dopo 9 anni di fidanzamento la proposta, l’anello e il matrimonio imminente: eppure il finale è diverso da come ce lo si aspetterebbe con Paola che diventa carmelitana scalza e Angelo che viene ordinato sacerdote nel 2013. «I nostri anni di fidanzamento sono passati in fretta, fino al giorno in cui in parrocchia, vicino a casa di Paola, è arrivato il giovane vice curato don Michele Madonna, (attualmente parroco a Santa Maria di Montesanto a Napoli) che ci ha fatto incontrare “Gesù vivo”. Ripeteva sempre: “ragazzi, chiedete a Dio cosa ha pensato per voi, qual è il suo sogno su ciascuno di voi”», racconta Don Angelo al quotidiano dei vescovi.



DON ANGELO E SUOR GIUSEPPINA: “MI FA ANCORA LE RAMANZINE DAL CONVENTO…”

Il matrimonio era già programmato e stavano cercando casa Angelo e Paola, poi però la vocazione si è “imposta” come tema dominante: «un Sacramento insieme lo abbiamo ricevuto – confessa don Angelo – ed è quello della Confermazione, il 1° maggio 2006. Con la Cresima si è capovolto tutto per me. Continuavo la mia vita lavorando come elettricista industriale, ma nel cuore diventavo sempre più inquieto. Avevo uno stipendio, uscivo con amici ed amiche, eppure tutto era insapore e sembrava non bastarmi. Avevo tutto, ma non ero felice». Insomma, Paola prende i voti quando avevano ormai trovato la casa dei sogni per il matrimonio e qui però invece che disperazione e rabbia, in Angelo scatta qualcos’altro.



«Andammo al convegno del Rinnovamento nello Spirito Santo a Rimini e Dio fece capire a Paola che la voleva sua, ma lei non riusciva ad accettarlo. Mi lasciò una prima volta a maggio. Dopo poco ci rimettemmo insieme poiché lei non riusciva a dire il suo “sì” al Signore. Ad ottobre invece Dio vinse i suoi ostacoli e Paola mi lasciò concludendo definitivamente la nostra storia», racconta ancora il prete prima promesso sposo che poi una sera si rivolge direttamente al Signore, «Dopo aver pregato i Vespri, rivolgo a Dio la fatidica domanda con cui don Michele ci aveva tartassati negli anni di frequentazione in parrocchia. Gli chiedo: ‘ma perché io sto sulla terra? Che vuoi da me?’». A quel punto apre la Bibbia, «quella che avevo avuto in regalo dal padrino di Cresima, la figura che avevo scelto tra le persone che frequentavano la mia comunità parrocchiale e che, invece di regalarmi un oggetto inutile, mi aveva portato in dono la Parola. Qui leggo: “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato (Geremia 1,4-5)”». Ecco che la seconda vocazione è lì da venire, sorta nel travaglio e nella testimonianza della “ex” tanto amata: «Nel 2018 don Angelo chiede ed ottiene dall’arcivescovo il nullaosta per fare una esperienza di apostolato alla missione cattolica di Wuppertal, in Germania», scrive “Avvenire”, informando che oggi Don Angelo svolge servizio pastorale alle comunità italiane dopo che lo scorso 21 aprile ha festeggiato i 10 anni dalla ordinazione. «Ogni volta che sono a Napoli passo al monastero da lei, suor Maria Giuseppina. La storia non è poi così cambiata: da fidanzati mi beccavo le ramanzine. Me le continuo a beccare pure da prete», ricorda con affetto il sacerdote protagonista di questa incredibile storia di amore.