Angelo Faliva, la famiglia del cuoco scomparso da una nave da crociera vuole la verità. La sorella Chiara, intervistata da La vita in diretta, ha spiegato: «Mi è arrivata una telefonata ma da subito ho pensato che l’avessero fatto, non ho pensato al suicidio. Angelo era una persona talmente solare che non poteva suicidarsi, non è possibile. Chi potrebbe voler voluto la sua morte». E prova a ripercorrere l’ultimo periodo del fratello prima della scomparsa: «Secondo me è stato messo in contatto con questo tassista e c’era una persona in contatto sulla nave: lui non era in contatto con nessuno. Di questo tassista ci sono e-mail ma non sono state mai fatte indagini sufficienti, non è mai stato sentito». E conclude: «C’è da focalizzarsi sulle indagini fatte all’estero: in Colombia c’è un fascicolo aperto, come in Italia, dove non è stato fatto veramente niente». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL MISTERO DI ANGELO FALIVA

La famiglia di Angelo Faliva, il cuoco scomparso da una nave da crociera, continua a chiedere giustizia. Sono passati dieci anni, ma nessuno si rassegna alla scomparsa dell’uomo. Anzi intendono opporsi alla richiesta di archiviazione del fascicolo sulla morte di Angelo Faliva, aperta a suo tempo contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio. «Si era rifiutato di diventare un corriere della droga – dice la sorella Chiara a Il Giorno – per questo è stato ucciso: gettato in mare o bruciato nell’inceneritore della nave. Non ci sono alternative». Nel 2009 Angelo Faliva aveva 31 anni. Si era imbarcato come primo cuoco a bordo della nave da crociera “Coral Princess” in navigazione tra Aruba (Venezuela) e Cartagena de Indias (Colombia). La sera del 25 novembre è sparito, ma l’allarme è scattato solo la mattina dopo alle nove. La sorella ha spiegato che su 15 dipendenti del ristorante è stato interrogato solo il compagno di cabina, cuoco anche lui. «Sono stati sentiti il capitano e il macellaio che dice di averlo visto alle sei del mattino con ancora indosso l’uniforme. E il resto dell’equipaggio? E i passeggeri a cena quella sera? E i 4mila imbarcati?».



ANGELO FALIVA, CUOCO SPARITO DA NAVE DA CROCIERA 10 ANNI FA

Le indagini di Chiara Faliva, che si è improvvisata detective, hanno portato ad una scoperta inquietante sulla scomparsa. La sorella del cuoco ha fatto eseguire una perizia informatica sul computer del fratello. «Il pc è stato manomesso quando era già in possesso della security di bordo. Sono state cancellate una decina di mail che mio fratello si era scambiato con un certo Tony, un tassista di Cartagena. Per la polizia colombiana quello usato da Tony è il linguaggio cifrato dei narcotrafficanti». E lui si era sempre rifiutato. Ma ci sono altri misteri in questa vicenda ricostruita da Il Giorno. Il compagno di cabina avrebbe visto un foglio con la foto di Angelo Faliva e la scritta “Forget me” (“Dimenticatemi”). La sorella Chiara nella cabina del fratello ha trovato un cappellino da cuoco, una bustina, con scritto “Capilla del Mar”, grafia di Angelo. Il cuoco aveva ricevuto una comunicazione improvvisa, una telefonata, e avesse appuntato quel nome sul cappellino? E poi a bordo mancava un salvagente: la corda che lo teneva assicurato era stata staccata. Agghiacciante anche il dettaglio della catenina da cui Angelo Faliva non si separava mai: un mese dopo la sua sparizione è stata recapitata alla famiglia in una busta chiusa.

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