La scomparsa di Angelo Gentile, il 48enne del quale si sono misteriosamente perse le tracce da una clinica di Marsala, appena prima delle sue dimissioni, resta ancora un giallo irrisolto. Alla trasmissione Chi l’ha visto, oggi, sono state ripercorse le tappe di questo misterioso caso per il quale la famiglia è disperata: “La mattina mi alzo e penso ‘dove è andato a finire?'”, si domanda senza sosta nonna Rosalia. L’ultimo contatto con Angelo risale allo scorso 9 gennaio. La sua sparizione ha sconvolto l’intera comunità di Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento, terra di origine dell’uomo. Ad intervenire alle telecamere del programma di Raitre anche il primo cittadino Francesco Cacciatore, che ha parlato di “una scomparsa che non si comprende perchè stiamo parlando di famiglia perbene e famiglie laboriose, quindi noi vogliamo che l’attenzione ancora oggi venga tenuta alta. Siamo in ansia ma non perdiamo la speranza”, ha commentato. Lo scorso 3 gennaio Angelo fu ricoverato in una casa di cura per alcuni giorni, al fine di affrontare con determinazione e consapevolezza alcuni problemi sopraggiunti in un momento particolare della sia vita. “Apparentemente è una persona normale”, ha commentato il cugino omonimo. “Ha avuto una precedente moglie da cui ha divorziato, poi ha avuto una compagna rumena, la perdita del lavoro… è successo tutto ciò e questo ha creato ansia in lui”, ha aggiunto.



ANGELO GENTILE SCOMPARSO DA CLINICA: IL GIALLO DEL SELFIE

Angelo Gentile sarebbe dovuto restare in clinica a Marsala per una settimana, fino al 10 gennaio ma il giorno prima delle sue dimissioni si allontana dalla struttura facendo perdere le sue tracce. Per Angelo, il pezzo di terra che possiede rappresenta la cosa più importante, come spiega anche il padre Francesco: “Qui c’è il giardino di mio figlio Angelo, veniva sempre a lavorare qui!”. A detta dell’uomo, il figlio non avrebbe mai abbandonato la sua terra. Ne è convinto anche il fratello Giuseppe con il quale si sono recati in casa di Angelo dove tutto è rimasto intatto. Ma cosa è successo? L’8 gennaio scorso telefona alla madre ma è agitato e le dice che vuole andare via. La mattina seguente la donna lo richiamò e alla madre disse di essere pronto a tornare. “Poi iniziò ad urlare, prese il telefono la dottoressa”, che le disse, “Suo figlio dice che lo venite a prendere”. Ma come mai Angelo è agitato? Il fratello si precipita a Marsala a prenderlo e nel frattempo lui si scatta un selfie e lo pubblica sulla sua pagina Facebook. Giunto in clinica il fratello non troverà Angelo. Nel parcheggio esterno della struttura sarà però recuperato il bagaglio dal quale mancano il pigiama, le magliette, le ciabatte. “Io credo che Angelo si sia allontanato con il pigiama e le ciabatte. E’ possibile da parte del personale medico farlo allontanare in pigiama e ciabatte visto che si ricovera per un problema psichiatrico? Si valutino anche le eventuali responsabilità dei medici che lo avevano in cura”, ha tuonato l’avvocato Salvatore Pennica, legale della famiglia del 48enne. Il giorno della scomparsa qualcuno lo vide poco distante dalla clinica. Gli ultimi avvistamenti lo collocano a Marausa, a circa 11 chilometri: il suo cellulare infatti appoggia le celle dell’aeroporto di Birgi. Ma da quel giorno il suo cellulare non è più attivo. Nell’ultima telefonata al cugino si sentiva solo che correva mentre urlava “Scappa, scappa!”. Dopo quella telefonata fu avvistato ad Agrigento, apparentemente lucido. La madre ha lanciato l’ennesimo disperato appello.

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