Angelo Rizzoli è stato un editore, imprenditore e produttore cinematografico di successo conosciuto anche dal grande pubblico per essere stato spostato con la bellissima attrice Eleonora Giorgi. Un destino segnato quello di Angelo nato in una famiglie più importanti della borghesia milanese: i Rizzoli. Conosciuto anche con il nome di “Angelone” per via della sua “forma fisica”, il figlio di Andrea e nipote di Angelo, è stato uno degli editori più giovani e famosi di tutta Europa. Una fama però screditata quando all’età di 40 anni è stato coinvolto nello scandalo della P2 da cui è uscito con grande difficoltà; poco dopo un altro scandalo si abbatte sulla sua fama di imprenditore quello del Banco Ambrosiano che si concluse nel peggiore dei modi visto che fu arrestato per tredici mesi. Un’esperienza quella della prigione che lo stesso Angelo raccontò così durante un’intervista rilasciata nel 1998 a Sette: “uscito dalla galera mi sono trovato in una città nemica. Ero stato punito al di là di ogni mio possibile errore. Un anno di ingiusta carcerazione preventiva e poi il silenzio. Una vita distrutta. Mio padre morto. Mia sorella suicida. In me insopportabili sensi di colpa. In questo contesto la città dove la famiglia Rizzoli per tre quarti di secolo era stata una delle famiglie più importanti e stimate, mi apparve improvvisamente ostile. Nessuno mi voleva più ricevere”.



Angelo Rizzoli: “devo molto a Silvio Berlusconi”

Un momento davvero difficile per la vita di Angelo Rizzoli che una volta finito in carcere si ritrova completamente abbandonato. Dopo tredici mesi di prigione, l’editore trova ad attenderlo una Milano ostile. “Avevo rovinato l’immagine della grande borghesia milanese finendo in galera. Che fossi innocente, che fossi stato prosciolto, era un dettaglio” – ha raccontato in una vecchia intervista precisando che fu abbandonato da tutti anche da chi lo conosceva da bambino. Così Angelo decide di lasciare Milano e si trasferisce a Roma dove può contare sull’affetto e supporto incondizionato della madre, ma anche di un amico speciale: Silvio Berlusconi. “Lui mi ha detto: “Smettila di affliggerti e di disperarti. Cerca di cancellare il passato con cose nuove” ha raccontato Angelo Rizzoli descrivendo il Cavaliere come “non è un pescecane come la maggioranza degli imprenditori italiani. Non ha il loro cinismo. E’ uno che crede nell’amicizia. E’ generoso. Ha aiutato una persona finita, un “dead man walking”, un morto che camminava, , unicamente per simpatia umana. “Attento”, io gli dicevo. “Come hanno fatto fuori me possono fare fuori te”. Nonostante tutto però Angelone risolleva la sua vita ed è riuscito a stare accanto alla prima moglie Eleonora Giorgi in un momento difficile della sua vita. A raccontarlo è stata proprio l’attrice: ” la droga era una piaga, era stata come un contagio per tutta la nostra generazione. Fu l’amore per Angelo Rizzoli ad aiutarmi a uscirne. Di solito è difficile uscirne. Io mi sono innamorata e in un mese ne sono uscita e non l’ho mai più toccata”.

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