Questa sera la nuova puntata della trasmissione ‘Faking It – Bugie criminali‘ – in onda su canale Nove – è dedicata alla singolare (ma purtroppo non unica nel suo genere) figura di Angelo Stazzi, passato agli annali della cronaca con il nome di ‘Angelo della Morte‘: una storia – la sua – sicuramente particolare e che ha causato la morte di almeno 5 anziani, senza considerare la sua primissima vittima – un’amante uccisa per motivi passionali – e le altre due vittime che non gli sono mai state accertate processualmente.



Partendo dalla fine di questa storia: oggi l’Angelo della Morte – ormai 79enne – si trova rinchiuso in carcere per scontare la sua sentenza (confermata in tutti e tre i gradi di giudizio) all’ergastolo; condannato anche a pagare un lauto risarcimento a tutte le famiglie delle vittime che ha deciso di sottrarre forzatamente alla vita, per ragioni che – nonostante i tre processi abbiano cercato di sondarle nel profondo – non sono mai state veramente chiarite.



Secondo l’accusa che ha mosso tutti i processi a suo carico si trattava della volontà di “provare il brivido di tenere una vita umana nelle proprie mani, di decidere se spezzarla oppure no”, specchio “dell’animo crudele e narcisistico” di Angelo Stazzi; mentre dal conto suo in tribunale non si mai scomposto neppure di un millimetro, rifiutandosi di ammettere la sua colpa anche davanti alla Cassazione e – soprattutto – evitando di dettagliare le sue motivazioni.

Chi è Angelo Stazzi: l’infermiere serial killer che ha causato cinque decessi tra gli anziani di una casa di riposo

Dalla fine passiamo all’inizio che ci riporta direttamente al 2001 quando – parrebbe – il non ancora Angelo della Morte intesseva una relazione con la collega Maria Teresa Dell’Unto: un amore violento e manipolatorio, culminato con l’assassinio della donna, poi nascosta sotto terra nell’abitazione di Angelo Stazzi. L’omicidio venne a galla solamente nel 2009 e da quel momento il suo telefono fu mezzo sotto sorveglianza dagli inquirenti che in breve tempo sono riusciti a risalire agli altri 5 (o forse sette) omicidi: tutti risalenti al periodo tra il gennaio e l’ottobre nel 2009, quando l’uomo aveva prestato brevemente servizio alla casa ci riposto per anziani Villa Alex, nel tivolese.



Seguendo le tracce gli investigatori scoprirono sette decessi inspiegabili all’interno di quella casa di riposo, tutte risalenti a quei 10 mesi in cui era stato assunto Angelo Stazzi: non si trovò una reale spiegazione ai misteriosi decessi, ma grazie alle autopsie si è scoperto che in almeno 5 di quei casi le vittime erano morte per ipoglicemia, peraltro in pazienti non diabetici. L’Angelo della Morte era l’unico ad avere accesso all’insulina e non ci volle molto per ricollegare i punti, portando l’uomo a processo e condannandolo – come dicevano prima – ad un ergastolo che sta scontando ancora oggi.