«Oggi il Vangelo dice che Colui che abbiamo contemplato nel suo Natale, come bambino, Gesù, esisteva prima: prima dell’inizio delle cose, prima dell’universo, prima di tutto. Egli è prima dello spazio e del tempo. «In Lui era la vita» (Gv 1,4) prima che la vita apparisse», apre così l’Angelus 3 gennaio 2021 il Santo Padre, soffermandosi sulla tenerezza del Dio che ama la sua creatura in tutta la sua debolezza e fragilità, «Si fece carne: perché san Giovanni usa questa espressione, “carne”? Non poteva dire, in modo più elegante, che si fece uomo? No, utilizza la parola carne perché essa indica la nostra condizione umana in tutta la sua debolezza, in tutta la sua fragilità. Ci dice che Dio si è fatto fragilità per toccare da vicino le nostre fragilità. Dunque, dal momento che il Signore si è fatto carne, niente della nostra vita gli è estraneo».



La carnalità di Cristo e la sua umanità che rivoluzionano il mondo e la storia: ancora Papa Francesco ricorda nell’Angelus come Dio desideri da noi una profonda e grande «intimità. Vuole che noi condividiamo con Lui gioie e dolori, desideri e paure, speranze e tristezze, persone e situazioni. Facciamolo, con fiducia: apriamogli il cuore, raccontiamogli tutto. Fermiamoci in silenzio davanti al presepe a gustare la tenerezza di Dio fattosi vicino, fattosi carne».



Dopo la recita dell’Angelus, ancora il Santo Padre si sofferma sulle sfide per il nuovo anno e lancia un duro monito a chi si sarebbe “permesso” di festeggiare il Capodanno durante la pandemia: «Ho letto sui giornali una cosa che mi ha rattristato abbastanza: in un Paese, non ricordo quale, per fuggire dal lockdown e fare le vacanze bene, sono usciti quel pomeriggio più di 40 aerei. Ma quella gente, che è gente buona, ma non ha pensato a coloro che rimanevano a casa, ai problemi economici di tanta gente che il lockdown ha buttato a terra, agli ammalati? Soltanto, fare le vacanze e fare il proprio piacere. Questo mi ha addolorato tanto».



L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

Alle ore 12

sempre dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico in Vaticano, Papa Francesco celebra l’Angelus, il “primo” domenicale in questo nuovo anno 2021: con la consueta diretta tv (Rai 1 e Tv2000) e il video streaming sul canale YouTube di Vatican News, sarà possibile seguire tra le 12 e le 12.20 il messaggio del Santo Padre assieme alla recita dell’Angelus a sole 48 ore dal precedente appuntamento del Capodanno. In quella occasione il Papa ha voluto sottolineare l’estrema tenerezza di Gesù e della Madonna nel consolare il cuore umano dalle angosce, i tormenti e le ansie che ancora oggi – con la pandemia esplosa – funestano la vita quotidiana.

«La Vergine Maria, che ha dato alla luce il «Principe della pace» (Is 9,6) e che lo coccola così, con tanta tenerezza, tra le sue braccia, ci ottenga dal Cielo il bene prezioso della pace, che con le sole forze umane non si riesce a perseguire in pienezza. Le sole forze umane non bastano, perché la pace è anzitutto dono, un dono di Dio; va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli», spiegava Papa Francesco nell’Angelus del 1 gennaio 2021.

L’ANGELUS E LA LIBERAZIONE DEL VESCOVO NIGERIANO

Come auspicio e augurio per un nuovo anno cristiano, Papa Francesco ricordava ancora nell’Angelus l’importanza della pace come dono da richiedere al Signore: «Il mio auspicio è che regni la pace nel cuore degli uomini e nelle famiglie; nei luoghi di lavoro e di svago; nelle comunità e nelle nazioni. Nelle famiglie, nel lavoro, nelle nazioni: pace, pace. È ora che pensiamo che la vita oggi è sistemata dalle guerre, dalle inimicizie, da tante cose che distruggono… Vogliamo pace. E questa è un dono». Al termine dell’Angelus due giorni fa arrivava anche la ferma condanna del Santo Padre per il rapimento del vescovo nigeriano, Mons. Chikwe, avvenuta nei giorni scorsi nel Sud-Est del Paese africano: la buona novella di questo inizio 2021 è che ieri lo stesso presule è stato liberato, proprio grazie all’intercessione tramite eco mondiale avuta con l’Angelus di Papa Bergoglio.

«Ho visitato il vescovo Chikwe, nella sua residenza verso le 22.45 – racconta monsignor Obinna a Vatican News – appariva e si sentiva debole per la traumatica esperienza, l’autista e’ stato trasportato in ospedale per una profonda ferita di arma da taglio inferta dai rapitori. Il portavoce del comando della Polizia dello Stato di Imo ha detto che il vescovo e il suo autista sono stati rilasciati senza il pagamento di alcun riscatto, grazie a un’operazione di polizia». Un grazie speciale al Papa e alle preghiere della Chiesa per la liberazione del vescovo di Owerri, «Mons Chikwe ringrazia anche il nunzio apostolico in Nigeria, l’arcivescovo Antonio G. Filipazzi per essere rimasto in contatto con me e con le autorità vaticane durante questa dolorosa vicenda».