Un lungo pensiero dedicato alla Festa dell’Assunzione e un impegno concreto finale per la pace dei cristiani in Siria sono i due termini dell’Angelus appena andato in scena con Papa Francesco da Piazza San Pietro: «La festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso». Papa Francesco invita il mondo cristiano a guardare in alto, alle grandezze del cielo e non alle «piccolezze della vita»: per Bergoglio, la Festa dell’Assunta insegna a «lasciarci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo». Papa Francesco ha ricordato che proprio nel Vangelo di oggi per la Festa dell’Assunta si legge “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”: «Si esulta quando accade una cosa così bella che non basta gioire dentro, nell’animo, ma si vuole esprimere la felicità con tutto il corpo: allora si esulta. Maria esulta a motivo di Dio. Chissà se anche a noi è capitato di esultare per il Signore: esultiamo per un risultato ottenuto, per una bella notizia, ma oggi Maria ci insegna a esultare in Dio, perché Lui fa grandi cose». Al termine dell’Angelus, il Santo Padre ha benedetto 6mila rosari pronti ad essere inviati in Siria dove saranno distribuiti alle comunità cristiane perseguitate da guerre e torture: «vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo gesto: benedirò un gran numero di Rosari destinati ai fratelli della Siria. Per iniziativa dell’Associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” sono state realizzate circa seimila corone del Rosario; li hanno fatti le Suore carmelitane, a Betlemme. Oggi, in questa grande festa di Maria, io le benedico, e poi saranno distribuite alle comunità cattoliche in Siria come segno della mia vicinanza, specialmente per le famiglie che hanno perso qualcuno a causa della guerra. La preghiera fatta con fede è potente! Continuiamo a pregare il Rosario per la pace in Medio Oriente e nel mondo intero».



RESURREZIONE E ASSUNZIONE

Tra le feste della cristianità, quella di Maria Assunta in cielo è certamente la più recente e anche la più discussa all’interno delle varie Chiese per la “distanza” che intercorre tra Ortodossi e Cattolici nel merito dell’Assunzione di Maria in Cielo. Per i fratelli ortodossi la tradizione parla di “Dormizione” della Vergine mentre con il dogma impresso dal Papa nel 1950 la Chiesa Cattolica festeggia ogni giorno di Ferragosto con la Festa dell’Assunta e l’anticipo della resurrezione della carne promessa da Cristo nella sua Passione a tutta l’umanità. «Nel VI secolo a Gerusalemme si celebrava una festa mariana nel Getsemani, dove si credeva che Maria abitasse, durante la quale si chiedeva l’intercessione della Vergine per la guarigione da mali fisici e spirituali. La diffusione del culto si deve all’imperatore Maurizio, ma è solo sotto Andronico II che l’intero mese di agosto viene consacrato a Maria», spiega Vatican News questa mattina nel celebrare la Festa dell’Assunta. Il punto nodale dell’Assunzione è però la Resurrezione del Corpo: «corpo di Maria, avendo accolto e fatto nascere alla sua vita umana il Figlio, non può essere corrotto, non può morire: perciò la Vergine va in cielo con corpo e anima». Tra pochi minuti anche Papa Francesco sottolineerà la sua personale devozione da San Pietro all’interno del tradizionale Angelus dell’Assunta.



FESTA DELL’ASSUNTA: IL BENE COMUNE DI MARIA

In attesa che Papa Francesco pronunci l’Angelus dal balcone di San Pietro per l’annuale Festa dell’Assunta, un importante messaggio all’interno della Chiesa arriva dal capo dei vescovi italiani Card. Gualtiero Bassetti: con una luna lettera all’Avvenire, il n.1 della Cei nonché Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve sottolinea il valore dell’Assunzione in Cielo della Madre di Dio per l’attualità di oggi, per quella ricerca di Bene Comune che la società odierna necessita con estrema emergenza. «Il dogma non contiene soltanto l’affermazione che ciò che la Chiesa ritiene per Maria è anticipo e promessa di quella che sarà la salvezza integrale di ogni persona», scrive Bassetti; come disse nel 1950 Pio XII in Piazza San Pietro annunciando l’istituzione del dogma dell’Assunta, con presenti Alcide De Gasperi e Robert Schuman, «l’Assunta ha a che vedere con il bene comune. Voi, poveri, malati, profughi, prigionieri, perseguitati, braccia senza lavoro e membra senza tetto, sofferenti di ogni genere e di ogni Paese; voi, a cui il soggiorno terreno sembra dar solo lacrime e privazioni, per quanti sforzi si facciano e si debbano fare alfine di venirvi in aiuto, innalzate lo sguardo verso Colei che, prima di voi, percorse le vie della povertà, del disprezzo, dell’esilio, del dolore..». Il Card. Bassetti augura a tutta l’Italia come «Sotto la Sua materna intercessione poniamo con fiducia le sorti del nostro amato Paese».



ANGELUS PER LA FESTA DELL’ASSUNTA

Come consuetudine nel giorno di Ferragosto in occasione della Festa dell’Assunta, alle ore 12 in Piazza San Pietro a Roma Papa Francesco celebra l’Angelus per l’Assunzione della Vergine Maria: la festa tra le più importanti e centrali della viva tradizione cristiana cattolica vede il Pontefice, dopo la celebrazione della Santa Messa del 15 agosto, impegnato nel dedicare all’intera cristianità un pensiero e un omaggio a quella donna che tramite il suo Sì ha permesso l’accadere della vera rivoluzione nella storia. La solennità della Madonna chiamata in cielo dal Dio Padre e dal Figlio Gesù rappresenta uno snodo centrale nella vita religiosa di ogni cristiano, come ricordato nell’Angelus dello scorso anno dallo stesso Papa Francesco: «la Sua esistenza è apparentemente simile a quella di tante donne del suo tempo. Ma Maria ha compiuto ogni azione in unione totale con Gesù e sul Calvario tale unione ha raggiunto l’apice». Dio ha donato alla Madonna una piena partecipazione alla Risurrezione di Cristo, in continuità costante tra il Frutto del suo Seno e quella Donna che ha cambiato il mondo per sempre: «Il corpo della Madre aggiunge è stato preservato dalla corruzione come quello del Figlio», spiegava lo scorso anno il Santo Padre, mentre ricordava anche le vittime del Ponte Morandi crollato giusto poche ore prima del Ferragosto. «Dio vuole salvare l’uomo intero, anima e corpo. La risurrezione della carne è un elemento proprio della rivelazione cristiana, un cardine della nostra fede […] l’Assunzione di Maria manifesta e conferma l’unità della persona umana e ci ricorda che siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto il nostro essere, anima e corpo».

LE ORIGINI DELLA FESTA DELL’ASSUNTA

Papa Pio XII nel dogma stilato nel 1950 definiva così il vero e originale motivo della Festa dell’Assunta-Assunzione della Beata Vergine Maria: «pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica». Un’origine che di fatto si è appropriata alla già presente festa di mezzo agosto riservata dall’imperatore Augusto nel 18 a.C per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli; la Chiesa Cattolica però, dando continuità ad un’origine antichissima del V secolo dopo Cristo, ha confermato la devozione popolare per l’Assunzione in Cielo della Madre di Dio “incorrotta”, esattamente come il Figlio Suo Gesù. La liturgia di oggi fa rileggere parte della Costituzione Apostolica Muneficentissimus Deus con la quale papa Pio XII proclamava il dogma dell’Assunzione di Maria il 1 novembre 1950: «Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore della vita e dell’immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui a rendere colei, che l’aveva generato, uguale a se stesso nell’incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è nota». Come ricordava Papa Francesco nell’Angelus dello scorso Ferragosto 2018, un grande padre della Chiesa come Sant’Ireneo nel 220 d.C. affermava che «la gloria di Dio è l’uomo vivente, e la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio» (Contro le eresie, IV, 20, 7). «Se avremo vissuto così – spiega ancora Papa Bergoglio – nel gioioso servizio a Dio, che si esprime anche in un generoso servizio ai fratelli, il nostro destino, nel giorno della risurrezione, sarà simile a quello della nostra Madre celeste. Ci sarà dato, allora, di realizzare pienamente l’esortazione dell’apostolo Paolo: “Glorificate Dio nel vostro corpo!” (1Cor 6,20), e lo glorificheremo per sempre in cielo».