NUOVO APPELLO PER LA PACE, PAPA FRANCESCO CRITICA LA FEROCE GUERRA A GAZA (MENTRE IL PATRIARCA PIZZABALLA È IN VISITA)
Una tregua vera a Natale nel nome della pace del Signore, per dire basta all’orrore atroce dei combattimenti, come a Gaza: è ancora una volta molto netto Papa Francesco nell’ultimo Angelus prima del Santo Natale, appena 24 ore dopo gli auguri alla Curia che avevano sollevato uno scontro diplomatico a distanza tra Vaticano e Stato di Israele, nell’Angelus domenicale di oggi 22 dicembre 2024 Papa Francesco è tornato a parlare di guerra rinnovando l’invito a cessare il fuoco almeno nei giorni di Natale.
Se ieri davanti ai cardinali della Curia in Santa Sede aveva sottolineato le crudeltà presenti nella Striscia di Gaza per l’invasione israeliana dopo il 7 ottobre, piccata era stata la risposta del Governo Netanyahu che accusava Papa Francesco di un «doppio standard» nel non considerare gli orrori e le violenze commesse da Hamas. Lo scontro era arrivato al punto di non concedere inizialmente il permesso al Patriarca di Gerusalemme, Card. Pizzaballa, di entrare a Gaza per celebrare la Santa Messa di Natale con la comunità di Gaza City. Intense attività diplomatiche su ambo i lati hanno poi ricucito lo “strappo” facendo pervenire il permesso per il cardinale (che ha celebrato l’annuncio della Natività con la parrocchia di Gaza, «non vi abbandoneremo mai» ha detto ai fedeli un’estate dalla guerra) e riportando il dialogo tra Santa Sede e Israele.
Nell’Angelus di oggi però Papa Francesco è tornato sul tema della guerra in Medio Oriente (oltre che in Ucraina e Mozambico, gli altri attuali teatri pericolosi di guerra), chiedendo una preghiera all’intera cristianità affinché si possa davvero a Natale avere il cessate il fuoco «su tutti i fronti di guerra, in Ucraina, in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero». Sul fronte Israele, il Santo Padre ribadisce che con dolore pensa ogni giorno alla situazione nella Striscia di Gaza, dove con enorme crudeltà si sono viste scene inquietanti in questi mesi, con «bambini mitragliati, bombardamenti di scuole e ospedali, quanta crudeltà!».
“NESSUN BAMBINO È UN ERRORE”: IL DONO DELLA VITA E IL NATALE DEL SIGNORE
Come ha spiegato il Cardinale PIazzaballa nella Santa messa presso la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, in questo Natale come sempre occorre «scegliere se appartenere alla luce o all’oscurità, a Gesù o a qualcun altro»: la venuta del Signore per i cristiani è l’arrivo nel mondo della vera luce ed è a questa speranza che guarda la Chiesa nell’annunciare la pace e aprire nei prossimi giorni il Giubileo 2025 dedicato proprio alla speranza di Cristo.
Nel commento al Vangelo di oggi prima della recita dell’Angelus, Papa Francesco – con i postumi dell’influenza che lo hanno costretto al collegamento in video streaming da Santa Marta («si devono prendere le precauzioni») – ha ricordato la centralità del miracolo della vita negli episodi di Maria ed Elisabetta, entrambe incinta. Le straordinarie testimonianze delle due cugine aiutano ancora oggi a riconoscere la presenza di Dio come amore a noi, come costante «esempio del dono di ogni vita, di ogni bambino con la sua mamma». Nel ricordare quanto appena visto nel collegamento con “A Sua Immagine” su Rai 1, Papa Francesco ringrazia il programma per aver scritto che «Nessun bambino è un errore», proprio perché con Gesù il dono della vita si è fatto vera carne. Dopo l’Angelus Papa Francesco ha provveduto alla benedizione, seppure da “remoto”, dei Bambinelli del Presepe: centinaia di piccoli Bambino Gesù in piazza sono stati benedetti in vista del Natale ormai prossimo: «Maria, la Benedetta fra tutte le donne, ci renda capaci di provare stupore e gratitudine davanti al mistero della vita che nasce», ha detto il Papa prima della recita della preghiera all’Angelo del Signore e a Maria.