L’Angelus per la Festa della Santa Famiglia fa tornare la tradizione della preghiera domenicale dal balcone di Piazza San Pietro, dopo l’Urbi et Orbi di Natale e l’Angelus di Santo Stefano: «E davvero, oggi è una bella giornata … Celebriamo oggi la festa della Santa famiglia di Nazareth. Il termine “santa” inserisce questa famiglia nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio. Così è stato per la famiglia di Nazareth: essa fu totalmente disponibile alla volontà di Dio», ha esordito così il Santo Padre di ritorno dalle “fatiche” delle celebrazioni natalizie e in vista di quelle per la Fine dell’anno (Vespri e Te Deum 31 dicembre, Messa e Angelus il 1 gennaio 2020) e l’Epifania del Signore. Nell’Angelus il Papa ha invece voluto sottolineare la grande Festa della Santa Famiglia nelle settimane del Presepe e del rinnovato mistero del Natale: «Come non rimanere stupiti, per esempio, dalla docilità di Maria all’azione dello Spirito Santo che le chiede di diventare la madre del Messia? Perché Maria, come ogni giovane donna del suo tempo, stava per concretizzare il suo progetto di vita, cioè sposarsi con Giuseppe. Ma quando si rende conto che Dio la chiama ad una missione particolare, non esita a proclamarsi sua “serva” (cfr Lc 1,38). Di Lei Gesù esalterà la grandezza non tanto per il suo ruolo di madre, ma per la sua obbedienza a Dio».



ANGELUS, PAPA FRANCESCO PREGA PER LE VITTIME DI MOGADISCIO

«Oggi rivolgo un saluto speciale alle famiglie qui presenti e a quelle che partecipano da casa attraverso la televisione e la radio. La famiglia è un tesoro prezioso: bisogna sempre sostenerla, tutelarla: avanti!», ha rilanciato sempre Papa Francesco proseguendo il suo messaggio prima dell’Angelus recitato in Piazza San Pietro. Un tesoro di “tre persone” che hanno segnato e cambiato per sempre la storia dell’umanità: da San Giuseppe – «l’uomo del silenzio, l’uomo dell’obbedienza» – alla Madonna – «Maria nel silenzio medita, riflette e adora l’iniziativa divina. La sua presenza ai piedi della croce consacra questa totale disponibilità» – fino al Figlio Gesù, il senso di tutto, che aiuta la Santa Famiglia ad aiutarsi per scoprire il progetto di Dio: «Loro pregavano, lavoravano, comunicavano. E io mi domando: tu, nella tua famiglia, sai comunicare o sei come quei ragazzi a tavola, ognuno con il telefonino, mentre stanno chattando? In quella tavola sembra vi sia un silenzio come se fossero a Messa … Ma non comunicano fra di loro. Dobbiamo riprendere il dialogo in famiglia: padri, genitori, figli, nonni e fratelli devono comunicare tra loro … Questo è un compito da fare oggi, proprio nella giornata della Sacra Famiglia». Prima dei saluti finali, il Papa ha voluto dedicare un pensiero particolare alle vittime in Somalia per il terribile attentato avvenuto ieri a Mogadiscio: «preghiamo il Signore per le vittime dell’orribile attentato terroristico di ieri, a Mogadiscio, in Somalia, dove nell’esplosione di un’autobomba, sono state uccise oltre 70 persone. Sono vicino a tutti i familiari e a quanti ne piangono la scomparsa», recitando immediatamente a seguire l’Ave Maria alla Madonna.

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