Da Piazza San Pietro, a pochissimi giorni dall’annuncio del nuovo anno, Papa Francesco torna ad affacciarsi dal tradizionale balcone per l’Angelus domenicale: sono giorni cupi dopo che i venti di guerra sia in Libia che in Iraq sono tornati a far preoccupare la comunità internazionale e il Pontefice non ha nascosto tutto il suo timore per quanto possa avvenire nei prossimi mesi. Nel Capodanno di qualche giorno fa si è festeggiata la Giornata della Pace, eppure il mondo sembra ancora una volta guardare dall’altra parte: «in tante parti del mondo si sente una terribile aria di tensione. La guerra porta solo morte e distruzione. Chiamo tutte le parti a mantenere accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo e di scongiurare l’ombra dell’inimicizia. Preghiamo in silenzio perché il Signore ci dia questa grazia». Nei saluti finali dopo la recita dell’Angelus, Papa Francesco torna ancora a porre l’attenzione su quanto sta avvenendo in Medio Oriente (e non solo): «in questa prima domenica dell’anno rinnovo a tutti gli auguri di serenità e di pace nel Signore. Nei momenti lieti e in quelli difficili, affidiamoci a Lui, che è nostra speranza! Ricordo anche l’impegno che ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. Con la grazia di Dio, potremo metterlo in pratica»
PAPA FRANCESCO, IL VIDEO DELL’ANGELUS DI OGGI 5 GENNAIO
Nel giorno della Seconda Domenica dopo Natale, la Chiesa Cattolica festeggia il Prologo di San Giovanni nel suo Vangelo, dopo viene data “forma” al messaggio rivoluzionario di Gesù: «il Verbo eterno, il Figlio di Dio, «si fece carne» (v. 14). Non solo è venuto ad abitare tra il popolo, ma si è fatto uno del popolo, uno di noi! Dopo questo avvenimento, per orientare la nostra vita non abbiamo più soltanto una legge, una istituzione, ma una Persona, una Persona divina, Gesù, che ci orienta la vita, ci fa andare sulla strada perché Lui l’ha fatta prima». Papa Francesco nell’Angelus sottolinea poi l’invito di San Paolo a seguire Cristo per poter essere fino in fondo figli di Dio: «Il Figlio di Dio si fece uomo per fare noi, uomini, figli di Dio. Per questo il Figlio eterno si è fatto carne: per introdurci nella sua relazione filiale con il Padre». Davanti al Mistero del Presepe nella vigilia dell’Epifania (anche domani il Papa celebrerà l’Angelus dopo la Santa Messa dell’Epifania, ndr) la Liturgia di oggi conferma come il messaggio e l’incontro con Cristo non è una favola, «non è un mito, un racconto edificante, no. È la piena rivelazione del disegno di Dio, del disegno di Dio sull’uomo e sul mondo. È un messaggio nello stesso tempo semplice e grandioso, che ci spinge a domandarci: quale progetto concreto ha posto in me il Signore, attualizzando ancora la sua nascita in mezzo a noi?».