Le anguille sono a rischio estinzione. Il 95% degli esemplari, come riportato da Il Sole 24 Ore, è scomparso. È per questo motivo che la specie è stata inserita nella lista rossa dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn). A lanciare l’allarme è stata la Ong Etici Ocean, che ha chiesto al mercato di ristorazione di prendere dei provvedimenti per evitare di compromettere ulteriormente la situazione. Il pesce in questione infatti è presente in molti menu.



I componenti del World Culinary Council di Relais & Chateaux hanno accolto la richiesta di bandire l’anguilla dai loro piatti e hanno invitato i colleghi a fare la stessa cosa. Le autorità, in tal senso, si sono mosse ormai da diverso tempo per ostacolare la pesca selvaggia. Il mercato globale è stato valutato infatti per 4,3 miliardi di dollari nel 2022, con un tasso di crescita del 2,2%. È fondamentale tuttavia mettere un freno al settore per evitare che la specie si estingua definitivamente.



Anguille a rischio estinzione: 95% degli esemplari è scomparso, la situazione in Italia

Anche l’Italia si sta attivando per evitare il rischio estinzione per le anguille. La Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo ha realizzato una ricerca in nove Paesi, tra cui anche il nostro, per la conservazione della specie e per preservare il patrimonio della pesca artigianale. Inoltre, c’è il piano gestionale nazionale che prevede la chiusura della pesca da gennaio a giugno, anche se in alcune regioni essa permane per tutto l’anno.

Un obiettivo nel lungo periodo è quello di riprodurre le anguille in allevamento, ma la strada è lunga e complessa. È per questo motivo che si stanno trovando delle soluzioni alternative per evitare la pesca. In Israele ad esempi è stata presentata la prima anguilla al mondo stampata in 3D a base vegetale. L’idea è di una azienda specializzata in prodotti a base di carne coltivata.