Dopo anni di richieste e appelli alla politica, da oggi gli animali domestici potranno esse curati anche con farmaci “ad uso umano” oltre ai normali prodotti per soli scopi veterinari: la firma definitiva è arrivata dal Ministro della Salute Roberto Speranza che con un decreto stabilisce il passaggio “storico” per l’intero mondo veterinario. Nella nota a margine del decreto, il Ministro Speranza definisce il nuovo provvedimento «un atto di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti».
Il decreto odierno è attuativo all’emendamento approvato in Parlamento alla manovra 2020 presentato dalla deputata Patrizia Prestipino, su spinta dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali: l’attuale provvedimento di fatto porterà risparmi importanti per le famiglie (fino al 90% viene calcolato dal Ministero) e semplificazione nella vita domestica in stile “pet friendly”.
COSA CAMBIA DOPO LA FIRMA DEL MINISTRO
«Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia, non è solo un gesto d’affetto e di riconoscenza», rilancia ancora il Ministro Roberto Speranza, «Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l’ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente». Decisamente soddisfatta la presidente dell’Enpa Carla Rocchi in merito alle novità in arrivo dal Ministero della Salute, «in un momento in cui gli italiani stanno manifestando sempre più il desiderio di prendersi cura di un animale e in cui la crisi sta però mettendo a dura prova tantissime categorie di lavoratori». Per la promotrice della legge in Parlamento, l’onorevole Prestipino (Pd) «Questa è una vera e propria rivoluzione nell’ambito veterinario perché andrà a incidere positivamente nelle economie di tante famiglie italiane. Il tutto ottenuto a costo zero e farà risparmiare allo Stato nella spesa veterinaria per i canili, le associazioni animaliste e ai milioni di grandi e bambini che anche grazie ai loro amici di casa hanno affrontato in modo migliore sia il lockdown che la pandemia». In termini pratici, la Lega Antivisezione (citato dal Corriere della Sera, ndr) ha provato a fare qualche calcolo in merito all’effettivo risparmio che si produrrà: «nel caso un cane o un gatto avessero una gastrite, per la cura sarà possibile risparmiare fino a 20 euro per ogni confezione; per una patologia cronica come la cardiopatia si potranno risparmiare 334 euro all’anno per un cane di 20 kg e ben 524 euro nel caso l’animale necessitasse anche del diuretico».