Ann Mitchell è morta: la donna che riuscì a decifrare Enigma, la macchina utilizzata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata portata via dal coronavirus all’età di 97 anni. La matematica, che in seguito con i suoi libri analizzò gli effetti della separazione tra i genitori sui bambini, influenzando e contribuendo in questo modo a modificare la legge sul divorzio scozzese, si è spenta in una casa di riposo ad Edimburgo. La sua è una storia “da film”: laureatasi ad Oxford, anche al marito aveva taciuto l’aver fatto parte della squadra che aveva il compito di decifrare i messaggi in codice dell’aeronautica e dell’esercito tedesco a Bletchley Park. Fino agli anni Settanta tutti rimasero all’oscuro: Ann Mitchell, infatti, nel 1943 aveva firmato un Atto ufficiale di segretezza e soltanto nel 2008 le venne riconosciuto il merito di aver aiutato a decifrare Enigma.
ANN MITCHELL E’ MORTA: LA MATEMATICA DECIFRO’ ENIGMA DEI NAZISTI
Ad Ann Michtell venne assegnata una medaglia, “piccola ma significativa”, da parte dei servizi segreti, pronti a riconoscere di quella che Tessa Dunlop, autrice del libro “The Bletchley Girls”, che più volte l’ha intervistata, non ha esitato a definire “un talento raro”. Ann Mitchell risultò decisiva in particolare nella parte finale della Seconda Guerra Mondiale. James Turing, pronipote del genio matematico Alan Turing, ha rimarcato come dalla poca documentazione rimasta dell’attività a Blatchley, si evinca come le mansioni e le esperienze di Ann fossero equiparabili a quelle del celebre prozio. Il suo talento riuscì a fare da apripista per vincere il pregiudizio nei confronti delle donne tipico di quell’epoca. Una volta, come riportato da Il Fatto Quotidiano, Ann commentò: “La mia direttrice disse con fermezza ai miei genitori che la matematica non era una materia femminile”. Nel 1940 fu una delle cinque donne accettate alla facoltà di matematica presso l’Università di Oxford.