Le ex atlete Anna Basta e Nina Corradini avrebbero chiesto di riaprire le indagini sui presunti abusi nella ginnastica ritmica italiana. Lo riporta Il Corriere della Sera, secondo cui le istanze si fonderebbero su “nuove prove” e accuse a carico della allenatrice Emanuela Maccarini, del presidente di Federginnastica e del procuratore federale per “mancanza di terzietà, imparzialità e rispetto della segretezza”.



Basta e Corradini si sarebbero decise a non arrendersi all’archiviazione dell’indagine della Procura di Monza e avrebbero sottolineato di essere state vittime di “vere violenze” a partire da insulti cristallizzati in alcune intercettazioni. “Non è stato facile – ha dichiarato Anna Basta, riporta ancora il quotidiano –, ma siamo in piedi con qualche cerotto nel corpo e nell’anima (…). Leggere gli atti dell’indagine di Monza e in particolare modo le intercettazioni è stato difficilissimo“.



Anna Basta e Nina Corradini, il caso abusi nella ginnastica dopo la loro denuncia

L’inchiesta sui presunti abusi psicologici nella ginnastica all’Accademia di Desio che aveva visto coinvolte la ct Maccarini e la sua assistente, Olga Tishina, era scattata dalla denuncia di Anna Basta e Nina Corradini. Con le loro rivelazione innescarono il caso che ancora oggi fa discutere dopo la richiesta alla Procura del Coni, da parte delle ex atlete, di riprendere in mano l’indagine.

Stando a quanto riportato dal Corriere, le due ex Farfalle, attraverso i loro legali e supportate dalla associazione “Change The Game”, presenteranno un esposto alla Procura generale del Coni per ottenere accertamenti sulle posizioni di tre persone in particolare: Gherardo Tecchi, presidente federale che non avrebbe dato corso a una prima denuncia di Anna Basta, il procuratore federale Michele Rossetti, accusato di aver diffuso informazioni riservate, ed Emanuela Maccarani.