Anna Billò, dopo 19 anni di Sky, ha salutato la Pay tv, dove lavorava come giornalista sportiva. A “Sottovoce”, ospite di Gigi Marzullo, la conduttrice raconta come è iniziata la sua carriera: “All’inizio facevo recensioni teatrali ma la passione per il calcio ha dominato negli anni”. Di recente, Anna ha salutato proprio l’azienda dove ha lavorato a lungo: “L’addio a Sky è stata una decisione ponderata. L’ho presa nel momento più alto, dopo aver raggiunto la conduzione di Champions League. Lì ho deciso di smettere”. Poi, una battuta sulla squadra del cuore: “Non lo dico…”. Allora Marzullo incalza: “Una squadra di Milano che non è il Milan?” e lei replica: “Messa così è facile, ma attenzione, c’è anche il Monza”.



La carriera della Billò è iniziata a Roma, dove ha cominciato a lavorare in radio locali: “Sono rimasta in Brianza fino ai 18 anni, poi mi sono trasferita a Roma, la mia città preferita. Sociologia a Milano non c’era, c’era Trento ma mi ero innamorata di Roma in terza superiore. Ho scelto sociologia con l’idea di specializzazione in mass media e comunicazione. La gavetta è importante. Nelle radio locali di Roma cercavano delle voci e io mi sono candidata per il cinema e la tv, mie passioni ma non quanto lo sport. Andando avanti ho fatto uno stage al Corriere dello Sport”. Poi, “con altri amici universitari abbiamo fatto un programma sportivo alla radio. Poi è arrivata Sky e sono dovuta tornare a Milano. Io sarei voluta rimanere a Roma, camminare per la Capitale mi ha sempre affascinata. Milano è organizzata ma non ha lo stesso fascino”.



Anna Billò: “I miei genitori un esempio d’amore”

Iniziata la sua avventura a Sky, Anna Billò è tornata in Lombardia, come racconta a “Sottovoce”: “Una volta a Milano comincio a lavorare a Sky. Inizialmente l’idea era diventare una telecronista e allora inviata sui campi e poi conduzione. Sono cresciuta all’interno dell’azienda. Sono stata accolta bene e sono stata definita come competente. Mi vedevano come una professionista. L’aspetto fisico nel mondo del calcio? Sicuramente conta, certamente è un vantaggio. Lo è se accompagnato dalla competenza. Io sono felice perché spesso il riferimento era alla mia competenza e non alla bellezza”. Nel futuro, la conduttrice non esclude di tornare a lavoro: “Nel momento in cui ho preso la decisione di lasciare la conduzione, mi sono lasciata aperta altre strade. Ora sono mamma ma spesso ho fatto Parigi-Milano con i bambini in fasce. Vorrei tornare a lavorare ma avere passione e voglia. Non so se rimarrò a Milano”.



Anna Billò è sposata con Leonardo, ex calciatore e direttore sportivo. Per il suo matrimonio, prende spunto quotidianamente dalla mamma e dal papà, che si amano da mezzo secolo: “I miei genitori sono un esempio. 51 anni di matrimonio sono tantissimi. Io sono a 10. I miei sono innamorati ancora oggi, hanno una sintonia e un feeling che si percepisce. E hanno voglia di trascorrere del tempo insieme. Credo che il rispetto sia alla base: delle loro passioni, dei loro spazi. E poi la fiducia. Sono due dei valori più grandi che mi hanno trasmesso”.

Anna Billò: “Sono cattolica praticante da sempre”

Anna Billò, parlando del marito, racconta: “Ho conosciuto Leo da dirigente, non l’ho vissuto da calciatore. Mi ha conquistato con un libro e per il suo modo di essere diverso. Quando mi ha chiesto di sposarlo (in diretta su Sky, ndr) è stata una sorpresa che non è nelle sue corde. Mi ha preso un po’ in contropiede. Mi sono imbarazzata”. La giornalista si ritiene fortunata per come la sua vita è andata fino a questo momento. A “Sottovoce” rivela: “La vita è una sorpresa continua. Mi ritengo una privilegiata. Sono molto felice e la gratitudine deve esserci sempre. Io ho fede quindi ringrazio il Signore. Ce l’ho sempre. Tra i valori trasmessi dai miei genitori ho la fede: vengo da una famiglia cattolico-praticante. Il momento della preghiera è importante per riflettere e fermarmi e ringraziare”.