L’omosessualità permea sempre di più le produzioni televisive e cinematografiche della nostra epoca, segnando definitivamente il trionfo dei valori della comunità Lgbtq+. Un risvolto positivo, se esaminato da un determinato punto di vista, ossia quello che coincide con l’apertura mentale che la nostra società sta via via acquisendo, seppur in maniera decisamente lenta. Tuttavia, esiste anche il rovescio della medaglia, che si concretizza nella falsificazione della storia, adattata alle esigenze sceniche e, soprattutto, al messaggio che si intende veicolare attraverso il copione.



Nascono sì clamorosi falsi storici, che non fanno altro che mistificare ciò che è stato e confondere idee e nozioni. A tal proposito, il quotidiano “Libero” sottolinea che sono prevalentemente la storia e la letteratura al femminile a essere oggetto di riscritture in chiave omosessuale, al fine di bypassare qualsivoglia stereotipo di genere. Un esempio su tutti? Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, che, nella serie prodotta in Inghilterra da Channel 5 viene interpretata da un’attrice di colore, Jodie Turner-Smith (la carnagione di Anna Bolena era bianca), e, nel film, si rivela attratta da amori lesbo, come si evince dal bacio con Jane Seymour.



OMOSESSUALITÀ NEI FILM: CLAMOROSI FALSI STORICI AL CINEMA E IN TELEVISIONE

L’omosessualità nei film, nelle produzioni cinematografiche e nelle serie tv sta portando a uno stravolgimento della realtà: la sopra menzionata Anna Bolena era nota alle cronache storiche per le sue frequentazioni con altri uomini e non con altre donne. “Libero” cita poi il lungometraggio “Mari”, dedicato a Maria Stuarda, regina di Scozia, al cui interno la sovrana si dimostra disposta ad accettare la frequentazione gay che ha suo marito con il consigliere David Rizzio. Caso simile, ma non uguale, per Elisabetta I, la quale, nel film “Elizabeth: The Golden Age” con Cate Blanchett assurgeva a icona bisessuale, coltivando una relazione con la dama di compagnia Bess. E pensare che nei libri viene menzionata come la “Regina Vergine”… Non si possono non menzionare poi l’americana Carolyn Gage, che ha portato a teatro Giovanna d’Arco-La rivolta, in cui la Pulzella d’Orléans è presentata come una donna lesbica e atea e la regista Gemma Bodinetz, nel cui “Othello” la coppia protagonista, Otello e Desdemona, è composta da due donne omosessuali.

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