Intervista esclusiva a Domenica Live all’ex procuratore capo che si occupò delle indagini di Denise Pipitone. Si tratta del dottore Alberto Di Pisa: “La tesi della procura è che la bimba fosse stata presa da Jessica, consegnata a qualcuno che a sua volta avrebbe consegnato ad altri”. Jessica però è stata assolta in Cassazione e la posizione di Anna Corona archiviata. “La riapertura delle indagini, con un sopralluogo a distanza di quasi 20 anni credo sia fatta a uso mediatico: che tracce vuoi trovare?”, ha ammesso. L’ex procuratore di Marsala ha ancora aggiunto: “A Mazara c’era un muro di gomma, nessuno parlava. Una bambina che di mattina sparisce nel nulla, è impossibile che nessuno abbia visto nulla”.
L’ex procuratore Di Pisa ha svelato poi tutta una serie di anomalie nel caso della sparizione della piccola a partire dalla firma di Anna Corona, “non era la sua”, dice. Carmelo Abbate però non cambia la sua posizione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VOCE BIMBA È DENISE PIPITONE? PERITO FONICO FORENSE “ALTE PROBABILITÀ”
“Stai zitta”, questo si sente dire da Anna Corona ad una bambina che risponde al telefono. Potrebbe essere la voce di Denise Pipitone? Domenica Live ha chiesto un parere ad un perito fonico forense: “Spesso è necessario avere campioni lunghi per poter fare delle comparazioni”, ha spiegato, “nel caso di specie i campioni sono piccoli”. “I file audio sono un pochino sporchi”, ha aggiunto. Analizzando i due audio, ha spiegato: “Troviamo delle similitudini abbastanza sostanziali e significative, parliamo di voci di bambine cosiddette bianche non ancora formate a livello di tonalità e intonazione”, ha aggiunto. “Le probabilità ci sono e sono molto alte”, ha aggiunto, parlando ancora della voce della telefonata e delle possibilità che possa trattarsi davvero di Denise Pipitone.
“Non si deve guardare a senso unico su due persone”, ha contestato ancora Carmelo Abbate parlando dell’attenzione rivolta ad Anna Corona e alla figlia Jessica Pulizzi. Anna Corona intanto ha ammesso di non avere paura per la riapertura delle indagini: “Io quel giorno ero a lavorare in albergo”, ha ammesso. “C’è in atto un linciaggio social dove anche qualche fenomeno del servizio pubblico ci mette la sua”, ha aggiunto Carmelo Abbate. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ABBATE “TORTURA MEDIATICA PER SHARE!”
Tanti gli interrogativi attorno alla figura di Anna Corona, ex moglie del papà di Denise Pipitone. “La pm quando capisce che c’è qualcosa che non va, finge di smettere di indagare e cambia la squadra”, ha commentato Catena Fiorello. “Non risulta agli atti, smettetela di dire fisserie!”, ha tuonato Carmelo Abbate. “Ma lo dice lei!”, ha spiegato la d’Urso. “Quello che dice oggi la pm è gravissimo”, ha ribadito il direttore Roberto Alessi. In merito al caso di Denise Pipitone, nel corso dell’intervista Anna Corona ha ribadito di non voler tornare su vecchi argomenti: “In quella casa non ci sono muri alzati, tranne una muratura dove c’è una perdita d’acqua, io rispondo personalmente per quella casa. Stanza segreta? Lo sanno loro, io posso rispondere per me, non c’è niente da trovare. Io sono accusata ingiustamente”, ha aggiunto. “Sarei andata anche io alla fiaccolata di Denise Pipitone”, ha proseguito.
“Una tortura mediatica per squallide ragioni di share”, ha tuonato Carmelo Abbate, “anche chi fa servizio pubblico! Scoop, telefonate, indiscrezioni, buste, non c’è una cosa che non sia stata risolta nel processo”, ha proseguito adirato. “Se Anna Corona avesse preso la bambina, come la porta in quella casa?”, ha domandato il giornalista. “Quello che stanno subendo Anna Corona e Jessica Pulizzi è tortura mediatica!”, ha sostenuto ancora. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
EX PM ANGIONI “ANOMALIE E STRANEZZE”
Dietro al rapimento di Denise Pipitone c’è una saga familiare? Se ne parla a Domenica Live nel corso della nuova puntata di oggi. Anna Corona ripete alle telecamere di Quarto Grado di volere solo la verità, al pari di Piera Maggio, mamma di Denise. “E’ una saga che si trascina da 17 anni, queste donne vivono nello stesso paese, si incontrano. Non sono solo due donne che si incontrano ma anche due clan familiari che si incontrano”, ha commentato la giornalista Candida Morvillo. Nei giorni scorsi è stata intervistata Anna Corona che ha spiegato a Quarto Grado di aver appreso la notizia delle nuove indagini dalla televisione. “Io desidero la verità tanto quanto Piera Maggio”, ha sostenuto. La donna ha sostenuto di poter camminare sempre a testa alta a Mazara. “Rivolta mediatica è intollerante, incivile, disumana”, ha aggiunto. E sulle parole dell’ex pm “non devo rispondere io, a me non interessa sapere cosa dice il pm, a me interessa essere lasciata in pace, abbiamo diritto a vivere una vita serena”.
“Ho riferito di tutta una serie di cose anomale, non so se è stato depistaggio ma ci sono state tante anomalie e comportamenti strani”, ha sostenuto l’ex pm Angioni ai microfoni di Domenica Live. “Una situazione eccezionale. Il perché esatto non lo so, può essere stata l’intenzione di qualcuno?”, ha proseguito. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
QUARTO GRADO A PIERA MAGGIO: “NOI NON SCHIERATI”
Gianluigi Nuzzi replica a Piera Maggio dopo le polemiche suscitate dall’intervista di Anna Corona a Quarto Grado in merito alla scomparsa di Denise Pipitone. «Anna Corona non andava intervistata? Io penso di sì, vi spiego perché…», scrive su Instagram il conduttore, pubblicando un video (clicca qui per vederlo) in cui fornisce la sua spiegazione. «Ilaria Mura ha fatto un’intervista scomodo e divisiva, che fa discutere. Io penso che tutti abbiano diritto di replica, soprattutto quando per lo Stato non sono nemmeno indagati, soprattutto a Quarto Grado, programma che mette l’indice su tutte le zone d’ombra che ci sono state». Gianluigi Nuzzi chiarisce di non essersi schierato: «Se volete un programma schierato, cercatelo altrove. Noi cerchiamo di dare informazione a 360 gradi. Certo, vedere certi volti e sentire certe parole possono essere pugni allo stomaco, ma altrimenti sentiamo solo una parte e questo non è nelle corde di Quarto Grado».
Ad esempio, ha fatto riferimento alle parole di Antonio Ciontoli, che sono state ascoltate dai genitori di Marco Vannini, che hanno avuto modo di replicare. «Mamma Marina non ci ha mai detto chi intervistare o cosa fare. Il giornalismo è questo, bisogna sentire tutte le campane e ascoltare tutti». Quindi, Gianluigi Nuzzi spiega di voler fare servizio pubblico: «Bisogna sottolineare tutte le porcate fatte, gli errori commessi, tante storture. Ma se ci sono delle persone oggetto di voci e accuse, queste hanno diritto di replica. Altrimenti torniamo ad un’Italia che non mi piace». (agg. di Silvana Palazzo)
ANNA CORONA A QUARTO GRADO, IRA PIERA MAGGIO
Anna Corona torna a parlare in un’intervista a Quarto Grado che sta facendo discutere. La donna, di cui si è tornati a parlare in merito alla scomparsa di Denise Pipitone, non sa spiegarsi il motivo per il quale i carabinieri del Sis di Trapani hanno eseguito un’ispezione nella casa di via Pirandello, a Mazara del Vallo, dove viveva prima. «Gli inquirenti stanno lavorando. Ho appreso la notizia dai telegiornali. Se hanno ritenuto opportuno farlo…», dice l’ex moglie del papà biologico di Denise e mamma di Jessica Pulizzi, la prima accusata per la scomparsa e poi ritenuta innocente. «Ci troviamo a rivivere un processo mediatico, una situazione di non vivibilità, di nuovo tutti con il dito puntato contro», dice Anna Corona, spiegando che sta rivivendo quel processo mediatico in cui era finita già anni fa. «È stato molto faticoso riprendere una quotidianità “normale”». La donna fa riferimento anche al processo in cui era imputata la figlia e che si è concluso con l’assoluzione. «Hanno indagato anche su di me, ed è stato archiviato tutto. Non sto criticando gli inquirenti e la magistratura: dico solo che, faticosamente, abbiamo provato a riavere una vita quasi normale… che è ancora stata stravolta». E per lei ciò non è giusto: «Siamo persone semplici».
Anna Corona si sente, dunque, “vittima” di una giustizia che in realtà ha fatto acqua nelle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. Il sospetto di qualcuno è che ciò sia avvenuto proprio per “rispetto” nei suoi confronti. Questa è la tesi, ad esempio, dell’ex pm Maria Angioni. L’intervista comunque ha fatto scalpore, tanto che dopo la messa in onda Piera Maggio si è lasciata andare ad uno sfogo su Facebook: «Quarto Grado vergogna! Dopo 17 anni di bugie non accettiamo la finta solidarietà attraverso un appello! Vogliamo verità e giustizia».
ANNA CORONA “RIVOLTA MEDIATICA DISUMANA”
«È pazzesco, quello che si sta evidenziando in televisione, è pazzesco quello che sto ascoltando, è pazzesco quello che stiamo ricevendo, anche a livello di minacce, per la bambina», attacca Anna Corona nell’intervista a Quarto Grado. Poi esprime solidarietà nei confronti della mamma di Denise Pipitone. «Manca Denise e desidero la verità, tanto quanto la desidera Piera Maggio… perché ho le mie figlie. Lo desidero dal profondo del cuore, perché la verità rende liberi». Quindi, ribadisce la sua estraneità, e quella della sua famiglia, rispetto alla scomparsa della bambina. «Siamo persone pulite: l’ha dimostrato un processo e un’archiviazione… Non so perché sia stato riaperto, a questo penseranno gli avvocati. La gente ci giudica: non lo ritengo corretto». D’altra parte, non si dice preoccupata, anzi ritiene di poter camminare a testa alta a Mazara del Vallo. Poi però si sfoga: «Tutta questa rivolta mediatica è disumana, incivile, non è corretta e non è intelligente. Abbiamo affrontato un processo e cerchiamo di vivere in serenità il nostro futuro, che ci sta di nuovo inghiottendo in situazioni pessime».
I CONTROLLI NELL’APPARTAMENTO DELLA VICINA
Quando le viene chiesto dei presunti depistaggi, per i quali la Procura di Marsala ha aperto un’indagine, Anna Corona chiarisce che non è lei a doverne rispondere. «In tribunale ho risposto a quello che hanno chiesto. M’interessa solo essere lasciata in pace, perché abbiamo diritto di vivere una vita serena». Inoltre, dice che «non può emergere niente» dai controlli nella sua ex abitazione, anche riguardo un pozzo o una botola. «Posso rispondere per me: loro sono andati e sanno il perché. In quella casa non c’è niente da trovare». L’ex moglie del padre biologico di Denise Pipitone è entrata anche nel merito dei controlli avvenuti nell’appartamento della vicina, anziché a casa sua, dopo la scomparsa della bambina, spiegando di essere stata accusata ingiustamente, anche a livello mediatico. «Non ho detto che quella era casa mia: ho detto agli inquirenti di salire. In tv si ribadisce che abbia ingannato gli inquirenti e non è vero. All’epoca mi hanno fatto delle domande sulla casa della vicina, perché si sono rifiutati di salire. E quando sono entrati in quella casa sapevano di non essere in casa mia».
ANNA CORONA “AL FIANCO DI PIERA MAGGIO”
Anna Corona ammette poi a Quarto Grado che avrebbe voluto prendere parte alla manifestazione che si è tenuta nei giorni scorsi per Denise Pipitone. «Il mio cuore vuole la verità. Non mi tiro indietro, per la verità. Sarei andata pure io alla fiaccolata: non temo di essere solidale con chi chiede la verità, perché anche io chiedo la verità. Anche la mia famiglia la chiede». Inoltre, prende le difese delle figlie, che restano ancora nel mirino dei sospetti. «Ho due figlie che continuano a essere perseguitate, mortificate: minacciano di morte noi e la bambina di mia figlia». Questo è troppo per lei, visto che il processo ha stabilito l’innocenza di Jessica Pulizzi. «Se sapessi anche un minimo dettaglio, per favorire la ricerca di Denise, parlerei. Con Piera Maggio siamo state amiche, ma non so niente», ribadisce. E smentisce problemi con la mamma di Denise: «Non c’era nessuna ruggine». Così come smentisce che potrebbe far del male ad una bambina: «Dalla mia separazione alla scomparsa di Denise, sono passati quattro anni. Abbiamo avuto un passato un po’ tortuoso, ma non avremmo mai toccato una bambina per un tradimento. Questa città deve ricordarsi che la famiglia Corona è corretta ed educata». Infine, spiega di non aver paura delle indagini. «Voglio solo rivolgermi a Piera Maggio e dirle che sono solidale con lei e voglio anche io la verità. Non mi interessa il suo pensiero: conosco il suo dolore, che è atroce, che nessuna madre dovrebbe provare. Voglio la verità tanto quanto lei. Sono con lei. Sono al suo fianco».