Anna Elisa Fontana è stata uccisa brutalmente a Pantelleria dal compagno, Onofrio Bronzolino, che le avrebbe dato fuoco al culmine di una lite. La donna è morta a 48 anni in ospedale, dopo essere stata bruciata viva, la notte tra venerdì e sabato scorsi, riportanto ustioni sul 90% del corpo. Nella terribile aggressione sarebbe stata usata della benzina, liquido che l’uomo le avrebbe gettato addosso prima di appiccare l’incendio. “Voleva lasciarlo“, ha dichiarato un’amica a La vita in diretta, “lui era gelosissimo, l’ha minacciata: “Se non sei mia, non sei di nessuno“.
Una delle figlie della vittima ha parlato ai microfoni della trasmissione di Alberto Matano, sintetizzando il dolore e lo sconcerto di tutta la famiglia e degli amici per una tragedia sconvolgente: “Non riesco a credere che sia successo a lei, in questo modo crudele. È come se cercassi di immaginare la scena, ho immaginato lei, quanto abbia sofferto in quel momento (…). Sicuramente lei non ha mai detto nulla di quanto subiva per proteggerci, sono sicura che l’ha fatto per noi. Per questo noi rimarremo sempre col senso di colpa, perché non l’abbiamo capito”. Anna Elisa Fontana, nonostante le gravissime ustioni su gran parte del corpo, sarebbe riuscita a chiedere aiuto in un ultimo, disperato tentativo di salvarsi: “Mia madre era una combattente, aveva tantissima forza“.
L’appello della figlia di Anna Elisa Fontana
A La vita in diretta, la figlia di Anna Elisa Fontana ha lanciato un appello, tra le lacrime, perché non si ripetano orrori come quello che ha portato sua madre alla morte. “Voglio giustizia – ha dichiarato la giovane –, non si può morire così a 48 anni. Spero che anche lei, da lassù, possa darci la forza di avere giustizia per questo essere che le ha fatto del male. Non ho mai avuto nessun rapporto con lui, non lo conoscevo, non ci ho mai avuto niente a che fare. Non riesco a trovare una spiegazione. Vorrei dire a tutte le donne che devono denunciare, già dal primo episodio: denunciate, anche una semplice minaccia, un messaggio, una gelosia come è successo a mia madre che nessuno poteva salutarla…”.
Secondo il racconto delle figlie e delle amiche di Anna Elisa Fontana, il compagno Onofrio Bronzolino, 52 anni, l’avrebbe costretta a chiudere i contatti con la famiglia e l’avrebbe isolata al punto da non permetterle di avvicinare nessuno. “Denunciate – ha ribadito la figlia nel suo appello alle donne vittime di violenza -, perché poi quando succede questo è davvero straziante. Non si torna indietro“. Bronzolino avrebbe cosparso la donna di benzina e le avrebbe dato fuoco. La 48enne avrebbe urlato e una vicina di casa le avrebbe gridato di correre sotto la doccia. Anna Elisa Fontana avrebbe tentato così di spegnere le fiamme facendosi una doccia e poi sarebbe uscita di casa, convinta di non aver riportato gravi lesioni nonostante i segni terribili sul corpo. In realtà, le ustioni sarebbero state così profonde e diffuse da portarla alla morte nel giro di due giorni. Secondo una prima ricostruzione, Anna Elisa Fontana sarebbe stata uccisa per un semplice saluto a un conoscente.