In occasione dei suoi 50 anni, Anna Falchi si racconta sul Corriere della Sera. Il lavoro, la condivisione di esperienze con mostri sacri come Fellini, i tanti amori: questo ed altro nella sua intervista. Dal 1994 al 1996, Anna condivise la propria vita con Fiorello. Un amore importante, il loro: “Una grande passione. In quel periodo vivevo a cento all’ora, come una vera star. Fu un’esplosione, una botta di adrenalina, eravamo sulle copertine di tutti i giornali. Non è durato molto ma è stato bello, mi ha fatto diventare donna”. La loro relazione finì male. Volata a Milano per fargli una sorpresa per il compleanno, Anna lo trovò a letto con un’altra. Dopo più di vent’anni, non ne fa un dramma: “Beh, insomma, più o meno dai. Del resto chi non è stato tradito, a questo mondo? Nessuno è immune dalle corna”. Anche lei, comunque, ha tradito: “Assolutamente sì, sempre. A volte per ritorsione. Sono vendi-cattiva”.



Dal 1998 al 2000, al fianco di Anna ci fu Max Biaggi: “Bravissimo ragazzo, intelligente, serio, in quel momento avevo bisogno di equilibrio e lui mi ha aiutato a crescere. Siamo ancora amici, ci sentiamo, restano i bei ricordi”. Nel 2002 il matrimonio con Stefano Ricucci, imprenditore che dopo nove mesi venne arrestato dopo aver tentato un raid in borsa. Lei rimase immischiata nella vicenda e ne uscì solamente dopo molto tempo. Nel 2010, la nascita della figlia Alyssa, da Denny Montesi, con la quale durò poco. Da più di dieci anni, però, ha a fianco un altro compagno: Andrea Ruggieri. Da qualche mese, i due vivono insieme: “Ci siamo conosciuti che la mia bimba era piccolissima e naturalmente ero concentrata su di lei. Andrea ha rispettato le mie priorità, è rimasto un passo indietro, anche se mi ha aiutato a crescerla, pur vivendo in due case separate”.



Anna Falchi, gli anni d’oro: Federico Fellini e Pippo Baudo

Nel 1992, Anna Falchi girò il celebre spot per la banca di Roma, con la regia di Federico Fellini: “Il set era al lago di Bracciano. Un prato fiorito, gli alberi, il treno, tutto finto. Fellini mi vide arrivare trafelata – con una camicetta bianca di sangallo annodata alla vita e un paio di jeans comprati in un negozio dell’usato di via del Governo Vecchio perché ero senza soldi, struccata, e mi volle così com’ ero, anche se era pronto un camper zeppo di vestiti e accessori”. Proprio il Maestro, le suggerì di essere “un po’ gatta e un po’ mignot*a”, racconta l’attrice stessa: “Scherzava eh. Che esperienza. E che fortuna aver vissuto quei favolosi anni Novanta, l’ultima scia di Dolce Vita! Ho avuto la possibilità di lavorare con tutti i grandi di cinema, teatro e tv, da Fellini a Dino Risi, Carlo Lizzani, Pietro Garinei e Pippo Baudo, con cui ho fatto il Sanremo dei record, quello del 1995. Pippo fu fantastico”.



Dopo tanti anni e degli anni ’90 davvero esplosivi, Anna Falchi racconta di vivere di rendita per quanto fatto in quel periodo d’oro: “Mi manca lo star system di quei tempi, anche se era difficile gestire la popolarità, i media potevano crearti e distruggerti, mentre oggi con i social sei tu a scegliere cosa e come comunicare con il pubblico. Però l’immagine costruita allora dura nel tempo, io vivo ancora di rendita”.