Quella di Anna Falchi è stata una vita intensa e piena di momenti bellissimi sia nel privato che sul lavoro. L’attrice, però, ha dovuto fare i contri anche con la durezza della vita vivendo sulla propria pelle il peso del giudizio altrui. Ospite di Vieni da me, Anna Falchi, durante l’intervista sulla lavatrice, ha ripercorso gli anni vissuti accanto a Stefano Ricucci. Il matrimonio tra l’attrice e l’imprenditore è finita da anni, ma ancora ogggi, l’attrice non nasconde la sofferenza provata in quel periodo durante i problemi giudiziari che coinvolsero Ricucci. «Abbiamo fatto tutto un percorso insieme in quei momenti drammatici. Mi sono comportata come era giusto che fosse… Ma lui aveva un percorso da intraprendere, io invece dovevo riprendere in mano la mia vita. Cercavo serenità», racconta la Falchi parlando della decisione di separarsi e d’intraprendere una strada diversa da quella di Ricucci.



ANNA FALCHI A VIENI DA ME: “PER STEFANO RICUCCU HO SUBITO UN MASSACRO MEDIATICO”

Il racconto di Anna Falchi su Stefano Ricucci e sul suo arresto diventa più tragico. L’attrice racconta di aver saputo direttamente da Ricucci ciò che sarebbe accaduto e di aver fatto di tutto per evitare che fossero usate le manette. «Lui mi avvisò che sarebbe finito in carcere. Lo raggiunsi in ufficio e chiesi solo per rispetto di non usare le manette e di non farlo uscire dalla porta principale, visto che c’erano i media. Quindi è passato per una uscita laterale e così è andata pure in carcere. Non l’ho fatto per me, ma per lui: sarebbe rimasta quella foto per sempre. Non era uno show, quella è vita vera». Fu un periodo particolarmente difficile per la Falchi che fu attaccata da diverse parti, subendo a sua volta un vero e proprio processo mediatico. «Ho subito un massacro mediatico. Ho tanti sassolini da togliermi dalle scarpe, ma non parlo per non mettervi in difficoltà. Mi ricordo tutti gli attacchi, ho vissuto mesi terribili, vivendo nascosta. Compravo i giornali, mi facevo malissimo. Li ho conservati, ogni tanto è bene ricordarsi le sofferenze, ti rafforzano. Andavo a dormire da altre parti per evitare la stampa vera, ora si fa tutto sui social. Prima l’unico filtro erano i giornali. Non so come avrei agito se ci fossero stati i social, di sicuro ho vissuto sofferenze inutili, ma tornando indietro rifarei comunque tutto», conclude non nascondendo un pizzico di amarezza.

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