Anna Ferzetti è la donna nota alle cronache come la moglie di Pierfrancesco Favino. In realtà, però, i due non sono ancora sposati, pur avendo già due figlie, Greta e Lea, rispettivamente di 15 e 9 anni. In un’intervista del 5 gennaio al Corriere, Anna ha accennato anche alla loro situazione, parlando del matrimonio come di una scelta che stanno maturando: “Magari un giorno, chi lo sa, ci sposeremo festeggiando con gli amici.
Prima comunque dovrei battezzarmi. Il discorso vale anche per le mie figlie…”. Lei e Picchio – così Favino è affettuosamente soprannominato da parenti e amici – si sono conosciuti a una festa circa diciassette anni fa. “Ballavamo e mi pestò il piede”, ricorda lei. Dopodiché, si sono rivisti mesi dopo in un bar, senza aver programmato nulla, e da allora hanno iniziato a frequentarsi facendo coppia fissa.
Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino insieme ai David di Donatello
Sia Pierfrancesco Favino che Anna Ferzetti sono attori piuttosto affermati. Pensiamo alla cerimonia virtuale dei David di Donatello di quest’anno, che li ha visti entrambi concorrere per l’ambita statuetta rispettivamente nelle categorie di Miglior attore protagonista e Miglior attrice non protagonista. “Facevamo i turni”, spiega, “ci sistemavamo in base all’inquadratura che si fermava al busto, avevo una camicia Valentino e sotto ero scalza con dei pantalonacci, tanto non mi vedeva nessuno”.
Anna Ferzetti: “Volevo fare l’attrice, mio padre disse ‘no’”
Il talento per la recitazione, Anna Ferzetti lo ha ereditato da suo padre Gabriele, attore abbastanza famoso del teatro e del cinema dello scorso secolo. “Ho respirato l’aria della recitazione da piccola”, fa sapere Anna, “ma ho fatto la cameriera, la guida turistica, l’edicolante… Soffrivo d’insonnia, alle 5 andavo all’edicola, guanti e stufetta per il freddo, dopo un po’ sapevo quali giornali acquistavano i clienti e li preparavo prima e loro mi portavano la cioccolata calda. È un modo straordinario di conoscere le persone, mi è servito tanto in questo mestiere”. Nell’intraprendere la sua carriera di attrice, la Ferzetti è stata in un certo modo ostacolata proprio dal padre: “Non mi ha mai spiegato bene il suo no. Forse perché è un mestiere difficile e precario, le rinunce, le porte in faccia, i provini che sono una conquista ogni volta, magari non sei adatta, non sei quella che cercano, essere scelti diventa un’alchimia”.
Per il resto, con lui è sempre andata d’accordo: “Era bellissimo. Negli ultimi anni si svegliava tardi perché recitava a teatro e faceva colazioni-pranzi con splendide vestaglie. Sono nata che aveva 57 anni, era un papà anziano che avrei perso presto, questo era il mio pensiero. Ho cercato di godermelo fino in fondo, certi suoi film ancora non li ho visti, me li assaporerò nel tempo, è un modo per rimanere accanto a lui”.