Anna Ferzetti, compagna di Pierfrancesco Favino, ha concesso un’intervista ai microfoni de “La Repubblica”, nella quale ha parlato a tutto tondo di sé e della sua carriera. In primis, l’attrice ha rivelato che c’è stato un preciso istante nella sua vita nel quale ha pensato di gettare la spugna: “In un momento di crescita in cui cercavo di capire cose come donna, come madre. Risolti non si è mai del tutto, c’è una nube. Cerco di essere ottimista, ma sono concreta. Oggi no, sono proiettata sull’andare avanti. Con i miei tempi. Vengo capita pian piano e io cresco come attrice pian piano. Critica dopo critica”.



Qual era il piano B di Anna Ferzetti? Sempre e comunque qualcosa nell’ambito del cinema, dato che sin da giovane si occupava dell’organizzazione dei festival: Sarei una rompiscatole esigente, non amo i lavori fatti così, sarei rigida, forse. Vengo da una infanzia e da scuola tedesca che mi ha formato, nel rispetto e nell’ascolto dell’altro. Ma sarei rimasta nell’ambito perché ci son nata, cresciuta, ne faccio parte da sempre, attraverso mio padre, mio zio agente, mio cugino critico”. Il padre Gabriele è stato una presenza cinematografica importante: “Io ho preso da lui l’idea di mascherarmi, di cambiare completamente – ha detto Anna Ferzetti –. Ammiravo questo suo cambiare fisicamente, la camminata, la dentatura. È un lavoro che cerco di fare. Fino a qualche anno fa sorridevo poco, ‘nascondevo’ i dentoni. Poi ho iniziato a farlo, e mi sono illuminata, liberata”.

ANNA FERZETTI: “PIERFRANCESCO FAVINO? UN ORSO BRUNO”

Ancora su “La Repubblica”, Anna Ferzetti ha detto di non sentirsi cucita addosso l’etichetta di “compagna di”: “Io sono orgogliosamente e felicemente figlia di Gabriele Ferzetti e compagna di Pierfrancesco Favino. Mio padre mi ha insegnato tutto, Pierfrancesco è uno degli attori più bravi che abbiamo in Italia, lo dico da collega. Mi sto facendo il mio percorso, abbiamo età diverse, ma non la subisco”.

Il loro primo incontro è stato tutto da gustare, come descritto da Anna Ferzetti: “Lui era un po’ orso bruno, pieno di capelli, giocherellone, semplice, umile, buono. La faccia gommosa, il maglione largo marrone e i jeans. Ci siamo incontrati a una festa, ballando come matti. Lui pensava che fossi una studentessa di teologia, avevo il caschetto nero, l’orecchino al naso, pantaloni a palazzo e mille collane, una fricchettona. Mi disse ‘cosa fai?’, ‘l’attrice’, ‘e tu?’, ‘l’attore’. Mi pareva di averlo già visto, poi ho capito che lo aveva scambiato per un altro attore che aveva lavorato con mio padre. È stato un colpo di fulmine, una cosa quasi animalesca, una questione di odori. Ci siamo scambiati il numero ma poi sono passati i mesi, venivano entrambi da altre storie. Per caso ci siamo incontrati di nuovo in un bar… Io credo al destino. Fare Sanremo insieme? Cosa improbabile, ma anche divertente. Del resto entrambi cantiamo, balliamo, ci appassioniamo”.