Anna Foglietta e il rapporto con le festività
“Ho un rapporto molto sereno con le festività. Mi dispiace per le persone che hanno un cattivo rapporto con le festività. Quelle che mi indispettiscono sono le festività legate alle donne come l’8 marzo e il 25 novembre in cui ci ricordiamo delle cose peggiori che subiscono le donne che, invece, dovrebbero essere festeggiate tutti i giorni”, dice Anna Foglietta nel salotto di Oggi è un altro giorno per presentare il film “I migliori giorni” insieme a Stefano Fresi e Paolo Calabresi. “Ti è mai capitato di avere a che fare con una persona con cui hai una divergenza di opinioni?”.
“Ma se è una persona che non frequenti per dodici mesi all’anno, perché dovrei frequentarla proprio nel giorno più importante dell’anno?”, è la risposta della Foglietta. “Mi piace che Anna è partita dicendo di avere un buon rapporto con le feste e poi…”, commenta Stefano Fresi. “Mi conosci, sai che sono schizofrenica”, risponde la Foglietta (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Anna Foglietta: gli attacchi di panico
Anna Foglietta, ospite di Serena Bortone nella puntata odierna di Oggi è un altro giorno, non ha mai nascosto di aver sofferto di attacchi di panico “da cui non si guarisce mai, ma dentro cui puoi imparare a calmarti”. Sulle pagine di Vanity Fair, l’attrice ha raccontato cosa succedeva in quei momenti: “Dal niente sale l’ansia, t’immobilizza. La tachicardia galoppa. Sudi. Senti il mondo caderti addosso. Pensi di morire. E appena passa, che possa tornare. E hai paura nella paura di non riprendere più il contatto con te. Ma per fortuna poi è solo un incubo”. Per affrontare gli attacchi di panico, Anna Foglietta è andata in analisi: “è cura della testa, un dono di lucidità”. Fondamentale anche la presenza del marito Paolo Sopranzetti: “Mi ha pacificata, rasserenata in questa coccola che mai mi ero saputa concedere, dell’amarmi oltre i difetti per quella che sono, senza bisogno di dimostrazioni e conferme”.
Anna Foglietta: “molto spaventata, molto sola”
In una recente intervista a “Belve”, Anna Foglietta ha raccontato a Francesca Fagnani che, per via degli attacchi di panico, era “molto spaventata, molto sola, anche perché vengo da una famiglia molto semplice, con cui non potevo parlare di questo tema. L’attacco di panico era qualcosa di cui non si poteva dire nulla, anche perché adesso se ne parla tanto, ma all’epoca era un vero e proprio tabù. Gli attacchi di panico non erano riconosciuti, c’era ancora lo stigma del disagio mentale”. E ha aggiunto che in quel periodo si era “costruita dei mostri, un groviglio di reazioni emotive inconsce che agivano in modo anarchico e mi bloccavano”, rivelando di aver sempre avuto paura del giudizio degli altri.