La carriera, la meritocrazia in Italia ma anche il trionfo del politically correct: Anna Galiena ha affrontato diversi temi nel corso della sua intervista a La Verità e non sono mancati gli spunti degni di nota. Attrice poliedrica di cinema, teatro e televisione, la Galiena ha rivelato di essere stata vicina ad alzare le mani contro almeno un paio di produttori. «Basta dire di no in una certa maniera», il giudizio dell’interprete, che non è mai scesa a compromessi nel corso della sua brillante carriera: «Le scorciatoie non m’interessavano. Se valgo qualcosa voglio che sia riconosciuto. C’è chi la coscienza non ce l’ha… Per educazione e scelte personali, io ce l’ho in abbondanza». Anna Galiena ha poi precisato che l’abuso di potere esiste in tanti campi – non unicamente nel cinema o nel teatro – ma non condanna le denunce postume, considerando che «parlarne subito non è facile, si può essere ancora turbate, ci si vergogna…». Anche se nel frattempo si sono girati un po’ di film con quel produttore? La Galiena è chiara: «Il do ut des smonta la denuncia».
Anna Galiena: “Il politically correct può diventare gabbia”
Nel corso degli ultimi tempi si è spesso parlato del trionfo del politically correct nel mondo dello spettacolo, pensiamo al premio neutro gender del Festival di Berlino o alle nuove regole più inclusive per concorrere agli Oscar. «È tutto uno slittamento della mentalità americana che ho visto 45 anni fa. E non solo per le battaglie femministe», il giudizio di Anna Galiena, che ha commentato così e parole di Carlo Verdone sul tema («il politicamente corretto frena la creatività perché ogni gag deve superare l’esame delle minoranze», ndr): «In America negli anni Settanta le battute sugli ebrei o sui neri si dicevano sottovoce, ma spesso erano loro stessi i primi a riderne. Poi la faccenda è peggiorata e nell’84 son venuta via. Ora anche qui rischiamo di costruirci un’altra gabbia». Un pericolo reale per l’attrice, anche se «noi resistiamo. Gli uomini di buona volontà continuano a lavorare, a scrivere, a rischiare. Come si dice a Napoli: “Scherzando Pulcinella dice o’ vero”».