Anna Galiena è stata la protagonista dell’intervista durante l’ultima puntata del programma “I Lunatici”, in onda su Rai Radio 2 e condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. La nota attrice italiana è divenuta famosa in particolare per la parte nella pellicola diretta dal maestro Tinto Brass, Senso ’45: “Non lo rinnego – dice a riguardo la 64enne romana – però non è stata l’esperienza della mia vita. Ne parlo poco perché non mi piace parlare di ciò che non mi è piaciuto e quindi non dico niente. Il progetto era partito molto bene nella scrittura e nelle intenzioni. Poi…”. La Galiena viene quindi incalzata sul movimento nato da un paio d’anni a questa parte in favore delle donne #metoo: “Certi problemi hanno sfiorato anche me – ha detto a riguardo – ci sono stati quelli che ci hanno provato ma nel mio piccolo ho sempre detto ‘vaffa’. Non mi interessa, ce la devo fare per meriti miei, non perché qualche imbecille pensa di potermi comprare. Ma ho visto il sistema come funziona. Lo fanno alle donne ma anche agli uomini”.
ANNA GALIENA: “NE ‘LA SCUOLA’ PIANGEVO SEMPRE”
Una carriera nel mondo del piccolo e grande schermo iniziata fin da giovanissima, visto che la Galiena recita da quando aveva quattro anni: “Fui scelta tra una serie di bambini per fare la Madonna – svela – facevo la Madonna nelle recite della scuola. Ero una ribelle, mi si preparava un futuro borghese che non mi interessava. Ma non sapevo bene cosa volessi fare. Un po’ balbettavo, questa cosa era diventata un complesso terribile. Non ero sicura di me stessa. Ho iniziato a dire un sacco di no”. Altra esperienza per certi versi traumatica della sua vita è stata la recitazione in “La scuola”: “Piangevo dopo ogni scena – ricorda – avevo il ruolo più serio di tutti, gli altri facevano tutti ridere, andavo sempre dal regista a dire che avevo fatto male la scena e lui mi rassicurava. Ero un po’ sofferente mentre lo facevo, ma quando l’ho visto pensai che era davvero un film stupendo”. Per la Galiena è fondamentale provare emozioni prima di uno spettacolo: “Se un attore non ha questa cosa, meglio che cambi mestiere. Il nostro è un lavoro di rischio. Si addice al mio temperamento”.