Era la fine degli anni Sessanta quando il giornale Paris Match ribattezzava Anna Karina come “la fidanzata della Nouvelle Vague”. Morta all’età di 79 anni, oltre al messaggio del ministro della Cultura francese, sono stati tanti i messaggi di cordoglio giunti su Twitter da parte della gente comune che ha amato la sua arte, simbolo indiscusso di una vera e propria epoca. “‘Fin de cinéma’. L’unica cosa che mi  viene da dire. Immensa, addio  #AnnaKarina”, scrive un utente. “E’ andata via, non andrà mai via”, si legge ancora. “Nel giorno della scomparsa di Anna Karina, è possibile affermare con serenità e gioioso rimpianto che questa è una delle scene di ballo più deliziose e eleganti mai girate”, ha aggiunto un altro utente postando il video Anna Karina, Sami Frey & Claude Brasseur in BANDE À PART (1964). A salutare la grande Anna Karina, anche la Biennale di Venezia: “Un saluto commosso a #AnnaKarina (1940-2019), icona della #NouvelleVague e protagonista di tanti film indimenticabili, qui ritratta insieme a #MarcelloMastroianni in “Lo straniero”, il film di #LuchinoVisconti presentato in #Concorso alla #BiennaleCinema1967″. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MINISTRO RIESTER “CINEMA FRANCESE ORFANO, VOLTO NOUVELLE VAGUE”

Simbolo della Nouvelle Vague, Anna Karina, star di origini danesi, prese parte a sette pellicole del regista e marito Jean Luc-Godard al quale fu legata dal 1961 al 1968 e del quale divenne vera fonte di ispirazione. Alla carriera di attrice però, Anna Karina affiancò anche la carriera di cantante esibendosi al fianco di Serge Gainsbourg. Il suo agente, Laurent Balandras, citato da Le Figarò ha raccontato – come riferisce TgCom24 – “Anna è partita ieri in un ospedale di Parigi a causa di un cancro, era un’artista libera, unica”. Il ministro della Cultura, Franck Riester, ha twittato: “Oggi il cinema francese è rimasto orfano. Perde una delle sue leggende. Il suo sguardo era lo sguardo della Nouvelle Vague. Resterà per sempre”. Era ancora giovanissima quando la Karina fece l’autostop per giungere a Parigi al fine di diventare una attrice e qui iniziò rapidamente la sua carriera di modella che la portò al successo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



L’AMORE E IL SODALIZIO CON IL REGISTA JEAN-LUC GODARD

Fu brillante la carriera di Anna Karina, e negli anni ’60, quando la sua fama esplose definitivamente, fu accompagnata dal regista ed ex marito Godard. All’inizio fu la volta di “Le petit soldat”, poi, con “La donna è la donna”, offrì ad Anna la parte di una ragazza molto sentimentale, che fece letteralmente innamorare lo stesso regista transalpino. Karina, come ricorda Repubblica, divenne uno dei simboli più noti della Nouvelle Vague, movimento cinematografico francese nato alla fine degli anni ’50. Con Godard, Karina ottenne i personaggi senza dubbio più originali, come ad esempio in “Questa è la mia vita” (1962) “Agente Lemmy Caution: missione Alphaville” (1965), “Bande à part (1964), “Il bandito delle 11” (1965), e “Una storia americana” (1967), in cui interpretò un Humphrey Bogart al femminile. Oltre a recitare e a cantare, Anna Karina si cimentò alla cinepresa e scrisse anche tre romanzi, a conferma del suo straordinario talento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANNA KARINA E’ MORTA: AVEVA 79 ANNI

E’ morta Anna Karina. La poliedrica artista, attrice e cantante di origini danesi, aveva 79 anni e tempo fa aveva scoperto di avere un tumore. Hanna Karin Blarke Bayer, questo il suo vero nome, era a nata a Solbjerg, in Danimarca, il 22 settembre del 1940, ed è divenuta famosa nel tempo anche per essere la compagna di vita nonchè la musa ispiratrice di Jean Luc-Godard, fra i più grandi registi di tutti i tempi non solo della Francia, ma del panorama cinematografico internazionale. Dopo essere stata cresciuta dai nonni materni, visto che il padre, un capitano marittimo, lasciò la madre subito dopo la sua nascita, Karina tornò a vivere con la madre all’età di otto anni. Fu un’infanzia difficile la sua, visto che la stessa tentò più volte la fuga da casa, animata da una «terribile volontà di essere amata», parole sue riportate da Corriere.it. La sua carriera nel mondo dello spettacolo iniziò negli anni ’50, dapprima come attrice in Danimarca, cantando presso i cabaret, ma anche recitando nelle pubblicità e nei cortometraggi, e lavorando come modella.

CON L’ARRIVO A PARIGI LA VITA DI ANNA KARINA CAMBIO’ PER SEMPRE

Poi, quando si trasferì a Parigi, incontrò i due stilisti Pierre Cardin e Coco Chanel nel 1958, e decise di cambiare nome in Anna Karina. Venne quindi notata da Jean-Luc Godard, che all’epoca faceva il critico cinematografico per i Cahiers du cinéma. Sul set i due si innamorarono, e nel 1960 Karina recitò nel “Le Petit Soldat” del 1960, che uscì però nelle sale cinematografiche solamente nel ’63 per via della censura politica di quegli anni. Fu l’inizio di una brillante carriera, con sette film nei successivi sette anni, e nel frattempo Karina e Godard si erano sposati, precisamente il 3 marzo del 1961, durante le riprese di “La donna è donna” (film per cui Karina venne premiata come miglior attrice al Festival di Berlino). Il loro matrimonio durò solo 7 anni, fino al 1968, quando finì anche il sodalizio artistico fra i due. Karina amava cantare, e negli anni ’60 interpretò “Roller Girl” e “Sous le soleil exactement”, che ebbero un grande successo all’epoca. In carriera ha lavorato anche con Jacques Rivette, Luchino Visconti, George Cukor, Rainer Werner Fassbinder.