Il thriller La ragazza nella nebbia, il film con Toni Servillo, Alessio Boni e Jean Reno come il caso Yara Gambirasio? La storia narrata nella pellicola del 2017 basata sull’omonimo romanzo di Donato Carrisi, ha tanto in comune con il caso di cronaca nera che ha visto protagonista e vittima la giovane 13enne di Brembate, in provincia di Bergamo. “Il protagonista di “La ragazza nella nebbia”, spesso nascosto, è il male, ma in questa storia che ricorda quella di Yara Gambirasio c’è anche la bulimia legata alle notizie di cronaca, la voglia di spettacolo oltre i sentimenti, e lo show sul male, la tragedia che sguazza in certa tv”: a parlare a Il Tirreno è proprio uno dei protagonisti del film, Toni Servillo, che nella storia veste i panni agente Vogel, commissario cinico quanto legato da un morboso feeling con i media. I punti in comune con la vera storia di cronaca sono apparentemente tanti: l’età molto giovane della vittima, le indagini serratissime, i sospetti su un uomo e le tv, piazzate proprio nel piccolo paese di montagna, Avechot, dove in pieno inverno, poco prima di Natale, scompare la 16enne Anna Lou.



LA RAGAZZA NELLA NEBBIA COME IL CASO YARA GAMBIRASIO? SIMILITUDINI

Come Yara Gambirasio, anche la giovane protagonista de La ragazza nella nebbia scompare misteriosamente in pieno periodo invernale da un piccolo paese del Nord. Ben presto, insieme ai primi sospetti arrivano anche le tv, con tanto di plastico in perfetto stile Porta a Porta che tante volte abbiamo visto nei casi di cronaca, dal delitto di Cogne al caso di un’altra giovanissima, Sarah Scazzi. Le indagini mirano a cercare un colpevole a tutti i costi, come spesso contestato da Massimo Bossetti, l’uomo che nella realtà è stato condannato in tre gradi di giudizio all’ergastolo per la morte di Yara. E poi quella prova schiacciante che incastra il professore sospettato ma che induce poi a gettare fango sull’operato di chi ha lavorato alle indagini. Non solo: tra le altre similitudini con il caso di cronaca reale, un video che immortala l’auto del sospettato nei pressi dell’abitazione di Anna Lou nei giorni precedenti alla scomparsa della giovane e la sera stessa della scomparsa. E la mente inevitabilmente va al famoso furgone bianco attribuito a Massimo Bossetti, visto aggirarsi attorno alla palestra frequentata da Yara Gambirasio.

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