Tre anni senza Anna Marchesini, tre anni senza una delle più grandi attrici comiche italiane. E il vuoto ci sembrerà ancora grande stasera, quando verrà omaggiata da Techetechetè insieme al resto del trio, composto da Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Anna Marchesini conquistò teatro e televisione, senza mai lasciare il doppiaggio. E ha lottato anche contro l’artrite reumatoide che negli ultimi anni della sua vita si è aggravata. Era il 30 luglio 2016 quando abbiamo perso una grande donna e una straordinaria interprete. I funerali si tennero a Orvieto, la sua città natale, e darle l’ultimo saluto c’erano anche i colleghi e amici di una vita. Anna Marchesini era infatti la parte femminile dello storico trio con Lopez e Solenghi. Ma ciò non “limitò” la sua carriera, anzi. Anna Marchesini spopolò anche da solista, con monologhi e personaggi che sono entrati nella storia. Indimenticabile la sessuologa con le sue imbarazzanti lessioni sul sesso all’Ariston in occasione del 52esimo Festival di Sanremo.



ANNA MARCHESINI E IL TRIO

Non v’è dubbio nel considerare Anna Marchesini una delle icone più importanti dell’universo satirico italiano. Laureatasi in Psicologia a Roma, si iscrisse all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Nel 1982 l’incontro con Tullio Solenghi, con cui lavoro in un programma svizzero per italiani. Quell’anno incontrò anche Massimo Lopez e i tre divennero il Trio. L’esordio su Radio 2 con il programma radiofonico Helzapoppin. Con i loro sketch conquistarono anche la tv. Ma i tre rimasero sempre legati tra loro anche quando separarono le loro carriere. E infatti per commemorare i 25 anni di attività tornarono insieme sugli schermi nel 2008. Negli ultimi anni il progredire della malattia, l’artrite reumatoide, la costrinse a limitare la sua attività teatrale. Non la interruppe mai del tutto. La sua ultima apparizione nel piccolo schermo risale al 2014, quando da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” parlò della sua malattia con la sua consueta e brillante ironia. «Nel caso vorrei essere cremata», disse parlando della malattia e della morte. Di lì a qualche mese dopo la sua morte.



ANNA MARCHESINI E L’ARTRITE REUMATOIDE

Anna Marchesini continuava a mostrarsi in pubblico, a vivere le sue passioni, dando un’immagine coraggiosa. L’artrite reumatoide l’ha portata lentamente alla morte, ma lei l’ha combattuta sempre col sorriso. «È stata un esempio virtuoso e positivo per tutte le persone affette da patologie reumatiche», raccontò Antonella Celano, presidente di APMAR (Associazione Persone con Malattie Reumatiche). La malattia l’ha debilitata pian piano, ma Anna Marchesini ha proseguito la sua vita senza trascurare gli impegni artistici. E quindi la sua positività e l’attaccamento alla vita restano un modello da seguire. Nel caso dell’attrice, la patologia si è presentata in una forma particolarmente aggressiva, ma se diagnosticata tempestivamente si può condurre una vita praticamente normale. «Più è veloce la diagnosi, meno la patologia riuscirà a devastare il corpo. Diversamente, si rischia anche l’invalidità», aggiunse Celano dopo la morte di Anna Marchesini.