Più soldi per gli studentati con la manovra, il fondo per l’edilizia universitaria è stato incrementato con circa 150 milioni di euro in più: così la ministra Anna Maria Bernini a La Stampa. La titolare dell’Università ha spiegato che “le urgenze sono tante e le risorse pochissime, ma siamo riusciti a fare un passo avanti quando la congiuntura economica spingeva a fare passi indietro. Mi sembra un chiaro segnale di quanto il governo creda nel diritto allo studio”.



Bernini ha spiegato che sono stati realizzati 8.500 nuovi posti letto in più in un anno, ora la concentrazione è rivolta al target del Pnrr. L’obiettivo ambizioso è di creare 60 mila posti entro il 2026: “Al netto delle risorse sulle quali anche il governo si è impegnato, per creare uno studentato è necessario incastrare più fattori che la stessa Commissione europea non può ignorare. Intanto abbiamo censito gli immobili disponibili e anche questo non era mai stato fatto prima”.



Il punto del ministro Bernini

Bernini ha ribadito la disponibilità a incontrare gli studenti e a raccogliere proposte interessanti da approfondire. Poi la ministra è tornata sul dibattito sulla casa e sull’aumento della cedolare secca dal 21 al 26 per cento, rialzo che si potrebbe riflettere sui canoni già salati che pagano i fuorisede: “La casa non si tocca. Siamo arrivati a un buon compromesso, compatibile con i nostri principi e le esigenze dell’esecutivo. L’aumento della cedolare riguarderà solo le abitazioni destinate ad affitti brevi e dal secondo immobile in poi. E con il Codice identificativo nazionale contrastiamo le illegalità. Essere proprietari non è una colpa, ma lo è invece sfruttare illecitamente i bisogni altrui”.

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