Anna Maria Traglia è la donna italiana che ha rivelato di aver avuto “una grande storia d’amore” con Fidel Castro. Le prove fotografiche in suo possesso purtroppo furono bruciate dal marito dopo che venne a conoscenza di quella relazione, ma alla donna, come racconta il Corriere della Sera, resta ancora un anello di ferro e una medaglietta che le donò proprio Fidel. Anna Maria giunse all’Havana per la prima volta nel 1975, negli anni di Fidel Castro. La donna, molto cattolica e nipote del cardinale vicario di Roma arriva a Cuba accompagnata dalla zia di Fidel, Margarita Alcalde, conosciuta in modo fortuito a Roma alcuni anni prima, in una palestra di judo dove Anna Maria, sposata, portava i suoi figli. Fu lei ad aiutare Margarita ad esprimersi, conoscendo bene lo spagnolo essendo tra le fondatrici della sede romana di Amnesty Internacional.



La Alcalde resterà affascinata dai modi gentili e raffinati di Anna Maria Traglia stringendo con lei una forte amicizia al punto da invitarla all’Havana a conoscere Castro. Al suo arrivo Fidel rimase folgorato dalla bellezza dell’allora 27enne italiana, più giovane di lui di 21 anni. Le rose che la donna portò in omaggio al leader maximo punsero le dita di entrambi le cui due gocce di sangue furono battezzate da Castro come “La boda de sangre”, il patto di sangue.



ANNA MARIA TRAGLIA E LA SUA STORIA D’AMORE CON FIDEL CASTRO

La storia d’amore tra Anna Maria Traglia e Fidel Castro è contenuta in un libro scritto da Paola Sorge, dal titolo Fidel in love, ma la donna non lo definisce affatto un colpo di fulmine. “Non era mia intenzione avere un compromesso con lui dal punta di vista erotico. Si figuri che dopo tre mesi che ci frequentavamo si presentò una notte fuori alla mia porta e quando la aprii mi saltò addosso dicendomi “Altrimenti con te passeranno diecimila anni””, ha raccontato. Tanti i momenti vissuti con Castro nel segreto delle stanze dell’Havana, ma Anna Maria oggi ricorda ancora con un certo orgoglio quel tentativo di conversione di Fidel. “Castro non era comunista e sbaglia chi lo pensa. Fidel era cristiano ortodosso e fu educato dai gesuiti”, ha precisato la donna. A lei fu chiesta la sua intercessione per favorire un avvicinamento di Castro alla Chiesa: “Gli dissi: “Accontenta il Vaticano, apri una chiesa a Cuba, un domani potresti aver bisogno di loro””. Un’insistenza tale che Fidel, in modo simpatico, storpiò il suo nome in Ave Maria.



Il loro legame è destinato però a interrompersi dopo che il figlio di Anna Maria, Daniele, a sette anni si ammala di tumore. Lei torna in Italia per portarlo in Svizzera a farlo curare e in quel momento, da fervente cattolica, fece un voto: “Se mio figlio si salva non andrò più a Cuba”. Così fu ma il suo allontanamento da Fidel durò solo 3 mesi: “E’ stato il periodo in cui sono stata via più a lungo. Fidel creò una linea telefonica criptata solo per noi due ma più ci sentivamo e più cresceva la voglia di stare insieme. Così mi dissi “Andrò all’inferno ma devo tornare da lui””, ha svelato. Il loro ultimo incontro risale al 2006, quando Castro viene ricoverato per un tumore al colon ma anche in quella occasione lei corse al suo capezzale ricevendo in dono l’anello di ferro che custodisce ancora gelosamente.