Anna Oxa è stata ospitata nel salotto di Domenica In dalla “zia” d’Italia, Mara Venier, su Rai 1. Un’occasione, come da tradizione per il programma, per ricordare la sua carriera e la sua vita, nel corso delle quali ha fatto delle importanti scelte di libertà, talvolta criticate, ma sicuramente coraggiose. “Se non l’avessi fatto”, spiega subito, “avrei sottratto a me stessa la mia vera natura e al pubblico il desiderio di contattare la mia musica, che nasce altrove e non è composta da protocolli”.
“Ho vissuto questa cosa dentro di me molto forte”, spiega ancora Anna Oxa sulle scelte che ha fatto, “ed è stato naturale percorrere questa strada. Non ho dovuto neanche scegliere perché non poteva che essere quella la mia strada, non ero confusa ma era la mia essenza, che andava perseguita al di là di quello che dovrebbe costare. Un artista deve desiderare e volere questo, perché significa proprio riuscire ad essere dentro questa connessione, e fare”. Sulla sua vita e sulla sua carriera, Anna Oxa racconta di non avere nostalgia, “è stato parte della mia vita, ma di una Anna diversa che è andata avanti. Non ho rimpianti, non ho ricordi, ho fatto tantissime cose e ho percorso più vite in una sola vita. Sono cresciuta come in due vite parallele, con una Anna che percorreva la sua vita e la musica, che era il mio colore, la mia dimensione dove non ho bisogno di raccontare nulla”.
Anna Oxa: “Dopo 6 mesi dal primo contratto ero a Sanremo”
Ma un ricordo speciale nella vita di Anna Oxa è riservato, sicuramente, alla madre Elena Piccininno. “Rivederla mi crea una certa emozione”, racconta, “ma non legata all’idea che non c’è più. Credo che nasciamo con la vita e la morte assieme e che questa trasformazione è necessaria per la comprensione che abbiamo della vita. Io attraverso la morte ho capito che non c’è separazione con la vita”.
“Mia mamma è una parte della mia essenza, è come se io avessi vissuto, dopo tanto dolore, una riappacificazione. Ci è voluto del tempo perché accumuliamo delle fragilità che vengono colmate con rapporti e relazioni”. Ma parlando della sua carriera, la cantante ricorda quell’inizio, arrivato inaspettatamente, quando “ad un contest mi sentì un talent scout che mi portò nella prima etichetta. Ho iniziato che ero veramente piccola e cantavo brani jazz all’età di 13/14 anni”, ricorda Anna Oxa, “e credettero subito in me, tanto che 6 mesi dopo ero già a Sanremo“. Quest’ultimo, ricorda, “è stato un percorso interessante perché mi ha permesso di vedere tutte le mie trasformazioni”.