E’ una Anna Oxa come sempre fuori dagli schemi quella intervistata da Il Corriere della Sera alla vigilia dei suoi 60 anni. L’artista, però, ci tiene a non finire catalogata attraverso etichettature e luoghi comuni: “Io ho smesso di avere dei momenti. Da un po’, vivo in un flusso continuo, in un presente dove non c’è un prima o un dopo. Non faccio più caso a quanto tempo scorre, m’interessa di più usare il tempo per non sprecare la vita e per capire chi sono“. Tanti i temi toccati dalla Oxa nella sua intervista, dirompente la dichiarazione che la Oxa ha rilasciato sul suo rapporto con la Rai: “Da quando nel 2013 mi sono fatta male a Ballando con le stelle, la Rai mi ha chiuso le porte, anche se io ho fatto causa solo nel 2019, perché comunque l’ufficio legale bloccava tutte le richieste dei programmi che mi volevano. Questa come la chiamate: non violenza? Ma io sono tranquilla, faccio la mia arte, la gente mi segue lo stesso. Se il veto della Rai vale anche per il Festival? Certo“.



ANNA OXA: “MA CHI SE NE FREGA SE AMO O NO”

L’atteggiamento che potremmo definire annoiato da parte di Anna Oxa nei confronti di un certo tipo di argomenti e della lettura che ne viene fornita dai media è emersa, nel corso dell’intervista del Corriere della Sera, alla seguente domanda: “Ora ama?“. Questa la replica dell’artista: “Se me lo chiede, vuol dire che finora non mi ha ascoltata. Che importanza ha se amo, se non amo? Se farò 60 anni o ne ho fatti 40? Se piaccio o no? Ma chi se ne frega. È più interessante sapere che i professori portano i miei brani nelle scuole, o che io stessa vengo chiamata nelle università a parlare di suono e di frequenze. I media non vogliono sapere di Anna Oxa, vogliono creare la loro storia di Anna Oxa. Ma quella non è la mia storia, è l’immagine che voi mi attribuite. La mia forma di vita non è quella, è quella di Primo Cuore (Canto Nativo), il mio ultimo brano, che è oltre qualsiasi tipo di forma-canzone conosciuta, composto in un momento di grande pienezza e che è veramente uno sguardo all’umanità. Un giorno, ho detto in tv: mi sono divorziata e ancora mi parlate dai miei mariti, non sapete staccarvi dalle cose inutili“.



Dunque il matrimonio e i mariti sono cose “inutili”? Questa la risposta dell’artista: “Per me, ci sono cose che vivi, comprendi e che poi non esistono più. Non hanno più la forma. Si sformano, diventano liquefatte come orologi di Dalì. I matrimoni sono stati parte di cose che vivevo in quel momento. Oggi, dico che due persone possono creare insieme, vivere intensamente, e che sarebbe interessante se avessero la stessa energia e la condividessero. Ma molte volte, quasi tutte, uno dei due serve per stimolare all’altro la fiamma persa dentro di sé. Sarebbe stato importante fare quest’intervista nel bosco davanti a casa. Le avrei detto: provi a sentire se lo sente, l’amore. L’amore è il profumo di un fiore, l’acqua che scorre, la foglia attraversata dal vento“.

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