Anna Pavignano ha non solo apprezzato Massimo Troisi ma lo ha anche amato quando era in vita. Ospite di Paola Saluzzi a L’ora solare, la scrittrice e sceneggiatrici ricorda il loro primo incontro: “Il nostro incontro risale al 1976, eravamo poco più che 20enni. Lui non era ancora famoso, facevano il programma ‘No stop'”. Di Troisi racconta anche nel suo libro, Da domani mi alzo tardi: “Nel romanzo c’è un pezzo della nostra vita. – ha ammesso la Pavignano – Immagina che Massimo non sia mai morto e ci sia un incontro molti anni dopo la sua ‘scomparsa’, data però da una volontà di ritirarsi, come se avesse deciso di vivere in campagna. Immagino dunque di rivederlo, di parlargli dopo tanto tempo”. Da quel primo incontro è iniziata una conoscenza, poi un amore e una collaborazione lavorativa. “Mi ha fatto innamorare il suo essere diverso, originale sempre e il suo non essere mai banale, aveva orrore della mediocrità, di quello che porteva essere ordinario, prevedibile, soprattutto nelle piccole cose quotidiane. Lui rifuggiva la banalità ed era questa la sua forza.”, ha raccontato la scrittrice.
Anna Pavignano: “Massimo Troisi era un insicuro ma col successo…”
Insieme, Anna Pavignano e Massimo Troisi hanno scritto Ricomincio da Tre: “l’abbiamo scritto insieme. Adesso che è passato il tempo riesco a vedere il film per quello che è, come se non mi appartenesse più. Noi allora non vedevamo un film di successo ma solo una storia, tematiche che volevamo raccontare.”, ha raccontato lei a L’ora solare. Poi un aneddoto su Troisi persona: “Lui parte come persona piuttosto insicura, poi l’amore e l’approvazione del successo lo ha fatto cambiare. Gli artisti sono un po’ così, hanno bisogno di sapere che riescono a comunicare col pubblico.” Sul finale, la Pavignano spiega il perché del titolo del suo libro: “Il titolo si ispira al suo modo di essere, si alzava molto tardi. ”