Anna Rita Cuparo, è la moglie di Michele Zarrillo, il cantautore romano tra i big in gara a Sanremo 2020. Per Zarrillo si tratta della tredicesima partecipazione alla kermesse canora, un vero e proprio primato che il cantautore condividerà anche questa volta con la compagna Alan Rita che ha sposato in gran segreto dopo 20 anni di convivenza. Una storia d’amore importante quella tra Anna Rita e Michele che da 20 anni sono innamorati come il primo giorno. Dal loro amore sono nati anche due splendidi figli: Luca nato nel 2010 e Alice nata nel 2012. Anna Rita e Michele oltre ad essere diventati marito e moglie condividono un’altra grandissima passione: la musica. Entrambi, infatti, sono appassionati delle sette notte visto che anche Anna Rita è una musicista dotata di grande talento e molto stimata nel settore. Tra i due Zarrillo è sicuramente il più famoso, ma questo non è mai stato un problema per la coppia. Sulla donna si conosce davvero poco visto che è molto discreta e riservata. I pochi dati che abbiamo sono stati dati dal marito durante le varie interviste rilasciate alla stampa.
Chi è Anna Rita Cuparo, la compagna di Michele Zarrillo?
Stando alle parole di Michele Zarrillo, Anna Rita Cuparo dovrebbe essere più giovane di circa 20 anni e dovrebbe essere nata negli Settanta. La passione per la musica li ha portati spesso a collaborare insieme, visto che Anna Rita ha partecipato a diversi concerti del cantautore romano e non solo. La donna, infatti, è stata parte attiva anche nella realizzazione di due album di successo di Zarrillo: “Liberosentire” del 2003 e “L’alfabeto degli amanti” del 2006. Anna Rita, infatti, è una violoncellista di grandissimo talento, ma ha sempre preferito mantenere un profilo basso lontano dai riflettori e dal gossip. Chissà se Anna Rita anche quest’anno sarà con il suo amato Michele a Sanremo 2020 dove il cantautore partecipa in gara con il brano “Nell’estasi o nel fango”. Si tratta della tredicesima partecipazione per Zarrillo che dalle pagine di Sorrisi ha raccontato così il brano in gara: “i miei figli giocavano in salone: mi sono seduto al pianoforte ed è uscita di getto. È una riflessione personale sul malessere dell’uomo che ha voglia di ritrovare se stesso, che cerca un po’ di pace nei confronti di una vita che ci vuole sempre a mille, ma con una velocità che è spesso sterile e ci porta a isolarci. Musicalmente, ci vuole una bella tecnica vocale: da un punto di vista canoro questo per me è il Festival più difficile”. Un brano non facile che ha spinto Zarrillo ha raccontare a Sorrisi: “la memoria è il mio punto debole. Dopo 26 anni, ai concerti “Cinque giorni” ancora la devo leggere…”.