L’attrice Anna Safroncik è intervenuta nel corso della puntata di ieri de Le Iene, protagonista di un monologo nel corso del quale ha lanciato un importante appello a Papa Francesco. La nota interprete, volto di tante fiction, sta vivendo da vicino il dramma della guerra in Ucraina dal momento che suo padre ha dovuto lasciare Kiev riuscendo a raggiungere l’Italia e lasciandosi alle spalle un Paese sotto le bombe. “Kiev è la mia città. Sulla facciata della casa dove sono cresciuta c’erano due parole: pace e libertà. Il mio popolo oggi non sa più che cosa sia la prima e sta per perdere anche la seconda”, ha esordito la Safroncik alla trasmissione di Italia 1.



L’attrice ha voluto rispondere alle critiche che in questi giorni si sono diffuse contro gli ucraini, asserendo: “Noi non siamo neonazisti, abbiamo vissuto la fame, i muri, credevamo in un mondo libero ma qualcuno ha invertito il corso della storia”. Kiev l’ha definita come “la capitale del mondo libero” e per questo andrebbe difesa come il simbolo di quanto la democrazia ha conquistato. E, a suo dire, non bastano le sanzioni, la diplomazia o la fornitura di armi per la resistenza che potrebbe scaturire in una possibile guerra nucleare.



Anna Safroncik: il sentito appello a Papa Francesco per la sua Kiev

Anna Safroncik nel parlare della delicata situazione in Ucraina ha al tempo stesso sottolineato come non si possa cercare una pace che consegni il popolo ucraino ad una schiavitù non voluta, “perché quel destino di fuga, è di morte”.

L’attrice ha poi ricordato come il giornalista Carlo Verdelli, direttore di Oggi, abbia chiesto a Ursula von der Leyen, a Mario Draghi ed a Sergio Mattarella così come a tutti i capi di stato e di governo europei di riunirsi simbolicamente a Kiev per fermare questo dramma. “Io non sono nessuno per chiederlo”, ha aggiunto, “ma vorrei che ascoltassero questo appello e che con loro ci fosse Papa Francesco”. Bergoglio, anche per loro ex sovietici “è testimone di pace e speranza”, ha proseguito la Safroncik. Poi, rivolgendosi direttamente al Pontefice ha concluso: “Papa Francesco, con la sola presenza a Kiev lei può costringere Putin a fermare le bombe ed aprire finalmente un vero dialogo. Papa Francesco la mia città in questi mesi si tingeva di bianco e di rosa per la fioritura, ora è dilaniata dalle esplosioni. Ed è lì, ad aspettarla”.