Anna Safroncik torna a Storie Italiane per raccontare il ritorno della sua famiglia dall’Ucraina, la sua terra d’origine. Il padre, infatti, voleva restare a Kiev, anche se questo voleva dire mettere a rischio la sua vita, ma l’attrice è riuscita a convincerlo a scappare e mettersi in salvo dalla guerra. “Viviamo in un mondo agiato, in cui c’è libertà. Quando ti capita una cosa del genere all’inizio non te ne rendi conto. Ma degli amici mi hanno detto di portarlo via giorni prima che scoppiasse la guerra perché c’erano delle avvisaglie“, ha spiegato nello studio di Eleonora Daniele.
Il padre di Anna Safroncik, che è tenore e insegna canto a Kiev, vive proprio in centro, vicino piazza Maidan. L’ultima cosa che voleva fare era lasciare l’Ucraina. “Ci sentivamo ogni giorno. Quando ho sentito le sirene mi sono detta che non era possibile. Non pensavo che la situazione potesse essere così grave. Quando però ho capito che doveva andare via, abbiamo cominciato a pensare alla soluzione più sicura“. Il padre però preferiva restare a Kiev: “Io di freddo non ci muoio, se devo morire preferisco farlo a casa“.
Anna Safroncik “In Ucraina c’è un legame forte con la propria terra”
Febbraio è, infatti, il mese più freddo, quindi mettersi in viaggio da Kiev non era così scontato. Peraltro, i viaggi non sono sicuri e sono pure cari. “Ecco perché alcuni non pensano neppure a partire. Mio padre poteva morire di freddo“, ha raccontato Anna Safroncik a Storie Italiane. Ora il padre è con sua moglie a casa sua. Invece a Kiev il resto della famiglia è rimasto, insieme ad amici. E ha spiegato perché la resistenza ucraina sta riuscendo a rallentare l’invasione della Russia. “Loro sperano che la guerra finisca. Ognuno ha un parente che ha bisogno e quindi non vogliono lasciarle. Siamo tutti attaccati alla nostra terra, quindi c’è questo legame col nostro Paese“, ha proseguito l’attrice. Ma ha anche ricordato il momento in cui ha rivisto il padre: “L’abbraccio che ci siamo dati quando è arrivato è stato incredibile“. Oggi è un mese dall’inizio della guerra: “Non sapete quanti matrimoni si sono celebrati su due piedi per coronare il proprio amore prima che i ragazzi andassero a combattere“.