Anna Vagli, criminologa, è intervenuta in qualità di opinionista ai microfoni di “Storie Italiane”, andata in onda su Rai Uno nella mattinata di oggi, martedì 22 novembre 2022, e condotta, come di consueto, da Eleonora Daniele. In particolare, il suo contributo è stato fornito nel merito del caso di Giandavide De Pau, l’uomo fermato per l’omicidio di tre donne nel quartiere “Prati” di Roma.



Dopo essere stato raggiunto dalle forze dell’ordine, De Pau ha asserito: “Ricordo di essere stato in via Riboty con le ragazze cinesi, e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro. Poi ho un blackout e non ricordo più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo. Ho solo vagato per due giorni, senza mangiare e dormire. Poi sono andato a casa di mia madre e mia sorella, coi vestiti sporchi di sangue. Ero stanco, mi sono messo a dormire per due ore, poi sono arrivati i poliziotti a prendermi. Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue”. In studio è stato messo in dubbio che il diretto interessato sia un serial killer, ma Anna Vagli ha manifestato tutta la sua perplessità.



ANNA VAGLI: “GIANDAVIDE DE PAU È UN SERIAL KILLER NON ORGANIZZATO, RICAVA GRATIFICAZIONE DALL’AVER UCCISO”

La criminologa, infatti, ha spiegato apertamente che Giandavide De Pau “è un serial killer, perché ha colpito una categoria di donne precisa, quella delle prostitute, dunque sulla sua serialità non ci sono dubbi. Sicuramente non è organizzato e non ha ucciso per pulsioni sessuali, ma la sua gratificazione deriva solo dall’aver ucciso”.

Qualora la sua difesa puntasse sulla non lucidità del diretto interessato, sulla sua incapacità di intendere e di volere? Anna Vagli non nutre dubbio alcuno su cosa potrebbe accadere: “Anche in caso di perizia psichiatrica, non ci sono i margini per la seminfermità. È andato a casa e si è fatto un pisolino, nonostante i vestiti ancora sporchi di sangue”.