Grande approfondimento stamane a Mattino Cinque sul caso di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù uccisa molto probabilmente da due figlie e dal fidanzato di una delle due. Il programma di Canale 5 ha avuto in collegamento la nota criminologa Anna Vagli, che sulla vicenda ha spiegato: “E’ un quadro raggelante la loro ricostruzione, loro hanno dovuto convincersi di essere le vittime e la madre il male da eliminare, si sono giustificati ma il movente era economica, l’hanno uccisa per soddisfare bisogni economici”. Quindi l’esperta ha ricordato alcuni atteggiamenti decisamente discutibili tenuti dal trio di presunti assassini subito dopo l’omicidio di Laura Ziliani e l’occultamento del suo cadavere: “Mentre tutti cercavano Laura – ha spiegato Anna Vagli in diretta su Canale 5 – loro ricordiamoci che prenotavano una vacanza e hanno dato un anticipo per un’automobile. Colpisce anche la mancanza di una qualsiasi esitazione, loro erano lucidi e sono andati fino in fondo”. Ricordiamo che Silvia, Paola e Mirto rischiano l’ergastolo se venisse dimostrata la premeditazione dell’omicidio.



“Loro hanno capito che rischiano l’ergastolo – ha aggiunto Anna Vagli commentando le immagini delle due figlie di Laura Ziliani in aula con il capo abbassato – e stanno cercando di correggere il tiro, io non credo al loro pentimento, perchè durante l’interrogatorio hanno dato la colpa dell’omicidio alla madre. Loro erano vincolate da un legame malato e perverso verso Mirto”. Vittorio Introcaso, in collegamento invece con Storie Italiane, ha aggiunto: “Il processo è iniziato e si sta ricostruendo la vicenda. L’accusa nei confronti dei tre imputati è gravissima. In questo momento sta parlando una rappresentante della Protezione Civile, che per mesi ha cercato Laura Ziliani dopo l’allarme lanciato dalle figlie Paola e Silvia Zani, creando un danno incredibile: uomini, cani e mezzi sono stati impiegati per lungo tempo e, naturalmente, c’è anche un danno erariale. In aula sono presenti la mamma e i fratelli della vittima. La madre sarà sentita in mattinata come testimone”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANNA VAGLI: “MIRTO MILANI DEUS EX MACHINA DELL’OMICIDIO LAURA ZILIANI”/ “IL MOVENTE…”

Anna Vagli, criminologa, è intervenuta in qualità di opinionista e in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Lombardia Nera”, trasmissione di Antenna 3 andata in onda nella serata di martedì 25 ottobre 2022, per commentare i casi di cronaca nera più attuali, a cominciare dall’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù uccisa dalle sue due figlie, Paola e Silvia Zani, e dal loro fidanzato “comune”, Mirto Milani (tutti e tre rei confessi, ndr). Vagli ha esordito dicendo: “Mirto aveva fatto ricerche online su come fare il delitto perfetto. Sicuramente, gli assassini guardano le serie tv e hanno ormai imparato a togliere la sim, a spegnere il cellulare… La ripetizione è la madre del sapere, il circolo di informazioni che girano agevola questo scenario. Tuttavia, è non veritiero il fatto che le figlie abbiano ucciso la madre perché abbiano pensato a loro volta di poter essere uccise da lei. Il trio ha confessato solo quando si è reso veramente conto di quello che rischiava, ma arrampicandosi sugli specchi sta peggiorando la propria situazione”.



Anna Vaglia ha poi affermato di restare dell’avviso che Mirto Milani sia “il deus ex machina dell’omicidio. Quando ha ceduto lui, anche Paola e Silvia hanno confessato. Tutti e tre avevano l’obiettivo di soddisfare i loro bisogni economici. Volevano appropriarsi degli affitti della madre, tanto che avevano già prenotato la vacanza e dato un anticipo per la macchina: questo secondo me ribadisce senza ‘se’ e senza ‘ma’ il movente economico. La rabbia e la frustrazione di fronte ai soldi che Laura Ziliani negava loro, li ha portati a uccidere. Sicuramente hanno fatto un’attività di ricerca accurata sui veleni: hanno fatto prima le prove generali per uccidere la madre e questa ricerca attenta avvalora la strada della premeditazione”.

ANNA VAGLI SU OMICIDIO CAROL MALTESI: “DAVIDE FONTANA HA VOLUTO ANNIENTARLA”

Dopodiché, a “Lombardia Nera” Anna Vagli ha detto la sua sul caso Carol Maltesi, uccisa da Davide Fontana (ha confessato, ndr). La criminologa ha in primis evidenziato che “la perizia psichiatrica viene giocata solitamente come carta salva-assassini e se ne sta facendo un abuso. Se eventualmente verrà concessa, però, non significa che verrà per forza diagnosticato a Fontana un disturbo in grado di alterare la sua capacità di intendere e di volere, in quanto non tutti i disturbi della personalità inficiano tale capacità. Fontana ha sezionato il corpo, l’ha fatto a pezzi e occultato. Per questo non si può parlare di raptus: ha cercato di farla franca e non si è costituito”.

I dubbi sulla versione dei fatti raccontata dal killer (delitto compiuto mentre lui e Carol Maltesi stavano registrando un video vietato ai minori, ndr) per Anna Vagli “sono fondati e sono leciti: non esiste un presupposto oggettivo che possa dare conferma di ciò che lui dice. Io vedo un omicidio violento, maturato in un gioco erotico forse, ma che non faceva parte del gioco erotico stesso. Ritengo fondata la pista relativa all’invidia e alla gelosia malata e morbosa che lui aveva maturato nei confronti della donna e che l’ha portato ad annientare la persona”.

ANNA VAGLI SULLA MANTIDE DELLA BRIANZA: “AGIVA SECONDO UNO SCHEMA COMPORTAMENTALE COLLAUDATO”

Infine, Anna Vagli ha esternato il proprio punto di vista anche sulla questione relativa a Tiziana Morandi, alias la Mantide della Brianza, accusata da più uomini di averli drogati con una bevanda con il solo scopo di rapinarli. A giudizio della criminologa, la donna “aveva sicuramente uno schema comportamentale collaudato, ma che partiva sempre dalla profilazione delle sue vittime. A seconda della preda che aveva di fronte, la Mantide adattava e correggeva il tiro rispetto alla sua strategia. La maggior parte degli uomini caduti nella sua rete si era appena separata o aveva avuto un lutto, dunque lei agiva sulle debolezze”.

Chiaramente, il modus operandi evolve e si perfeziona in tutti i tipi di crimini e, ha concluso Anna Vagli, anche Tiziana Morandi “andando avanti avrà affinato le sue tecniche per raggiungere il suo obiettivo di depredare e di rapinare tutte le sue prede”.